LavoroDisoccupazione: in dicembre ai valori massimi dal 2017
hm, ats
8.1.2021 - 10:01
Nonostante il massiccio ricorso al lavoro ridotto aumenta in Svizzera la disoccupazione, che segna in dicembre il livello più alto dell'anno: il tasso ha raggiunto il 3,5%, il massimo da quasi quattro anni a questa parte.
I senza lavoro hanno superato la soglia psicologica dei 160'000 per la prima volta dal gennaio 2017, si registra un netto aumento dei disoccupati di lunga durata e dei disoccupati stranieri, mentre le persone in cerca di impiego non sono mai state così tante negli ultimi 20 anni.
Su base annua a livello nazionale l'aumento del tasso è stato di 1,0 punti, emerge dai dati pubblicati oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco). In novembre il dato era al 3,3%. Finora l'apice dell'anno era stato registrato in maggio, con il 3,4%. Per l'insieme del 2020 il tasso medio è del 3,1%.
Persone al collocamento, il 40% in più
Alla fine di dicembre erano 163'545 i disoccupati iscritti presso gli uffici regionali di collocamento (URC), 10'275 in più di 31 giorni prima. Sull'arco dei dodici mesi si regista una crescita ancora più netta, pari a +46'258 unità: concretamente in fila davanti agli sportelli vi era il 40% di persone in più. Per l'insieme del 2020 la media annua del numero dei disoccupati ammonta a 145'720 (+38'788 rispetto al 2019, ovvero +36%).
Secondo la Seco il fatto che la disoccupazione non sia aumentata ulteriormente sulla scia delle misure prese per contenere il coronavirus è dovuto al forte ricorso alle indennità per lavoro ridotto (ILR). Il numero di lavoratori interessati, molto basso a febbraio (5045), è balzato a 1,0 milioni in marzo, raggiungendo il massimo storico di circa 1,3 milioni in aprile.
Ticino al decimo posto
In Ticino nel dodicesimo mese dell'anno il tasso di disoccupazione si è attestato al 3,8% (+0,2 rispetto a novembre e +0,5 in confronto a dicembre 2019), nei Grigioni all'1,9% (-0,2 e +0,4).
Il Ticino è al decimo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 6464 disoccupati (+331 mensile, +837 annuo), mentre nelle valli retiche la cifra è di 2161 (-125 e +544).
Cantoni romandi i più colpiti
I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione. Con un tasso del 5,6% il primato negativo spetta al Giura, seguito da Ginevra (5,4%), Neuchâtel (5,0%) e Vaud (4,9%). Alto è anche in valore di Basilea Città (4,3%) e Sciaffusa (4,0%). Con un tasso dello 0,9%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è al 3,5%, perfettamente in linea con la media nazionale.
Disoccupazione fra i giovani + 43%
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è aumentato di 204 unità rispetto a novembre a un totale di 17'694, cioè 5304 persone in più (+43%) che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 3,4%, in progressione di 0,1 punti (mese) e 1,0 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 3,4% (+0,3 mensile, +0,9 annuo). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 29'670, il 10% in più di novembre e il 118% in più (+16'039) di dodici mesi prima: 739 giovani, 16'401 25-49enni e 12'462 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,5% (+0,1 mensile, +0,7 annuo), gli stranieri del 6,4% (+0,6 e +1,8). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (15,3%), i rumeni (11,5%), gli africani (11,3%) – che la Seco considera nel loro insieme -, i polacchi (9,6%), i kosovari (9,3%) e gli ungheresi (8,4%). L'Ue è al 5,8%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 6,7%, l'Italia al 6,0% e la Germania al 3,9%.
Disoccupazione: aumento del 4% rispetto a novembre
I dati diffusi dalla Seco si basano sulle persone effettivamente iscritte agli URC. La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi e che rende nota la sua stima trimestralmente: l'ultima disponibile – pubblicata a metà novembre – dà la disoccupazione in Svizzera nel terzo trimestre al 5,3%. Lo scarto fra i due dati – quello della Seco e quello ILO – suscita spesso acceso dibattito.
Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 260'318, il 4% in più rispetto a novembre, il 35% in più di dodici mesi prima e valore più alto dal febbraio 1997. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari 25'226 (-3635 rispetto a novembre e -4494 su base annua).