CongiunturaL'economia svizzera torna a crescere, sale il PIL nel terzo trimestre
hm, ats
1.12.2023 - 10:01
La progressione dei consumi sta rallentando.
Keystone
L'economia svizzera torna a crescere, seppur moderatamente: nel terzo trimestre il prodotto interno lordo (Pil) è salito dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti, a fronte di un -0,1% nel secondo trimestre e del +0,3% nella prima parte del 2023.
Keystone-SDA, hm, ats
01.12.2023, 10:01
01.12.2023, 11:00
SDA
Gli impulsi sono arrivati soprattutto dai servizi, ha indicato oggi la Segreteria di stato dell'economia (Seco), che ha fornito una prima stima sul tema. La variazione del Pil risulta nella fascia alta delle aspettative: gli economisti interrogati dall'agenzia Awp si aspettavano infatti valori compresi fra -0,1% e +0,3%.
Correggendo i dati spurgandoli dagli eventi sportivi – che hanno un impatto importante perché in Svizzera hanno sede diverse ricchissime federazioni internazionali – l'andamento del Pil rimane uguale nel secondo e nel terzo trimestre del 2023, mentre cambia quello dei primi tre mesi, che sale a +0,9%.
A picco il settore della ristorazione
Concentrandosi sul periodo luglio-settembre, spicca la stabilità dell'industria manifatturiera (0,0%), che aveva fatto segnare -2,8% nel secondo trimestre, mentre le costruzioni (-0,3%) attenuano il calo (era del -1,1%).
Sul fronte dei servizi un certo dinamismo è stato mostrato dal commercio (+1,1%), dal settore sociale e sanitario (+0,7%), dall'amministrazione pubblica (+0,7%), nonché dal segmenti della finanza e delle assicurazioni (+0,5%).
Il ramo dell'alloggio e delle ristorazione è per contro risultato in forte arretramento (-3,7%), ma va detto che era salito dell'8,2% in aprile-giugno.
Esportati più beni
Quello appena indicato è lo sguardo sul Pil dal lato della produzione. Se la stessa realtà viene osservata dalla parte opposta, quella della spesa, spicca la crescita delle esportazioni di beni (+6,2%), mentre l'export di servizi (+0,4%) è apparso meno incisivo.
Sono rallentati i consumi delle famiglie (+0,2%: erano ancora al +0,6% e al +0,4% nei primi due trimestri), in crescita sono invece stati quelli delle amministrazioni pubbliche (+0,5%). Gli investimenti in beni di equipaggiamento sono risultati in sensibile calo (-1,1%), mentre hanno tenuto quelli nelle costruzioni (+0,2%).
Il confronto annuo
Interessanti sono anche le variazioni su base annua: in tal ambito il Pil del terzo trimestre risulta in progressione dello 0,3%, valore che sale allo 0,9% se viene corretto dagli eventi sportivi.
Rimanendo in questa prospettiva, balzano all'occhio il +8,7% del commercio e il +7,8% di alloggio e ristorazione, mentre sul fronte opposto vanno segnalati il -4,2% dell'industria manifatturiera, il -3,4% della finanza e il -1,0% delle costruzioni.
Passando sul lato della spesa e rimanendo nel confronto annuo, possono perlomeno essere citati i consumi delle famiglie (+1,5%), le esportazioni di beni (+6,4%) e le importazioni di beni (-2,9%).
I problemi di come si calcola il PIL
In un'ottica più generale va rilevato come sul prodotto interno lordo il dibattito fra gli economisti rimanga sempre acceso.
Il fatto che ad esempio un incidente stradale contribuisca notevolmente all'aumento del Pil mentre lo faccia pochissimo la coltivazione del proprio orto o il volontariato fa sorgere dei dubbi sull'effettiva capacità di questo parametro di descrivere la prosperità, il benessere o il progresso di una nazione.
I vari indicatori alternativi proposti non hanno però mai attecchito. Un altro problema – particolarmente acuto in Svizzera – è rappresentato dal fatto che il Pil misura l'espansione dell'economia nel suo insieme, non pro capite: e come noto la Confederazione sta crescendo fortemente in termini di abitanti.