Risultati in calo nel primo semestre per EFG International: il gruppo bancario zurighese che sei anni fa ha inglobato la luganese BSI ha visto i ricavi scendere (su base annua) del 4% a 604 milioni di franchi, mentre l'utile netto si è contratto del 6% a 100 milioni.
hm, ats
21.07.2022, 12:00
21.07.2022, 12:11
SDA
Il risultato al netto di diversi fattori straordinari negativi è per contro salito del 40% a 115 milioni, sottolineano i vertici in un comunicato odierno. I patrimoni amministrati si sono attestati a fine giugno a 156 miliardi, a fronte dei 168 miliardi di fine marzo, un calo che si spiega soprattutto con il cattivo andamento dei mercati finanziari. Gli afflussi netti di denaro sono per contro cresciuti (+2%), raggiungendo 1,7 miliardi di franchi.
L'azienda non avanza previsioni concrete per il futuro, limitandosi soprattutto ad affermare che potrà approfittare dell'aumento dei tassi d'interesse. A livello societario va invece segnalato un avvicendamento alla testa del consiglio d'amministrazione: il presidente Peter Fanconi, eletto nell'aprile 2020, rimetterà il mandato a fine ottobre. Al suo posto all'assemblea generale straordinaria del 6 ottobre sarà proposto Alexander Classen, in arrivo da HSBC Private Bank (Suisse) di Ginevra.
In borsa il titolo EFG International ha aperto in flessione del 2%, per poi parzialmente risollevarsi. La performance dall'inizio di gennaio è positiva, pari al +4%, mentre sull'arco delle 52 settimane il titolo ha perso il 5%.
EFG International è stata fondata nel 1995 e dal 2005 è quotata alla borsa svizzera. Nel 2016 ha acquisito la BSI (ex Banca della Svizzera italiana), l'istituto luganese nato nel 1873 e travolto – attraverso la sua filiale di Singapore – dalla vicenda di corruzione del fondo sovrano della Malaysia 1MDB. Oggi EFG è presente in 40 località mondiali tra cui sei svizzere, fra le quali figurano Lugano, Chiasso e Locarno. Come noto le attività in Ticino del comparto retail e commerciale dell'ex BSI sono nel frattempo state rilevate da BancaStato.