Industria della birra Feldschlösschen, il Covid ha pesato sulle vendite

hm, ats

5.2.2021 - 14:00

In contro tendenza si sono mostrate le vendite di birra senza alcol.
In contro tendenza si sono mostrate le vendite di birra senza alcol.
Keystone

Le restrizioni della vita sociale legate alla pandemia hanno avuto un forte impatto sul 2020 di Feldschlösschen, il più grande birrificio e distributore di bevande della Svizzera.

I volumi di vendita sono scesi del 14% rispetto all'anno precedente, mentre il giro d'affari si è contratto del 18%, ha indicato oggi – senza fornire cifre assolute – la società controllata dal gigante danese Carlsberg.

Lo smercio di birra è sceso del 6%, cosa che è da ricondurre alla forte presenza di Feldschlösschen nei segmenti della ristorazione e degli eventi, comparti in difficoltà nell'anno della pandemia.

Secondo le cifre provvisorie dell'Associazione svizzera delle birrerie (ASB) nel 2020 le vendite complessive sono diminuite del 4% l'anno scorso nella Confederazione. La crescita del commercio al dettaglio (+10%) non è riuscita a compensare il crollo del 34% registrato in bar e ristoranti.

In un anno difficile Feldschlösschen ha comunque difeso la sua posizione di marchio numero uno in Svizzera. Altro punto considerato positivo, il gruppo ha aumentato del 13% la vendita di birre analcoliche. La società guarda con fiducia al futuro e punta pure sulla sostenibilità: entro l'estate saranno consegnati i 20 camion elettrici ordinati.

Feldschlösschen ha sede a Rheinfelden (AG), è attiva dal 1876 e occupa 1200 persone in 21 sedi in tutta la Svizzera, fra cui in Ticino (a Taverne) e nei Grigioni (a Rhäzüns e a Zizers). Ha un assortimento di più di 40 birre proprie di marca svizzera e un ampio portafoglio di bevande che spazia dall'acqua minerale al vino. La società rifornisce 25'000 clienti del settore della ristorazione e del commercio al dettaglio.

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