Finanza e disguidi Giornata a singhiozzo alla borsa svizzera per problemi informatici

hm, ats

31.7.2024 - 17:02

L'operatore SIX dovrà analizzare in dettaglio quanto successo.
L'operatore SIX dovrà analizzare in dettaglio quanto successo.
Keystone

Giornata a singhiozzo per la borsa svizzera, che si è vista costretta a interrompere le negoziazioni in due occasioni e per un totale di diverse ore a causa di problemi informatici di natura peraltro squisitamente domestica.

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Niente attacco hacker insomma, stando alle comunicazioni di SIX, la società di servizi finanziari che gestisce il mercato di Zurigo.

Che qualcosa non stesse funzionando a dovere lo hanno capito tutti stamane alle 09.11: undici minuti dopo l'apertura degli scambi gli indici non erano più aggiornati e pure i prezzi dei valori negoziabili rimanevano invariati. Era però possibile comprare e vendere: si è così continuato a farlo sino alle 10.00, quando SIX – una sigla che si rifà all'espressione Swiss Infrastructure and Exchange – ha deciso di sospendere le transazioni «per garantire parità di trattamento dei partecipanti al mercato», ha affermato un portavoce.

Alle 11.30 i sistemi sono poi ripartiti, dopo che i responsabili avevano assicurato che le difficoltà erano ormai state superate. Purtroppo non è stato così e alle 11.45 è stato decretato un nuovo stop: questa volta per riprendere le operazioni si è dovuto aspettare sino alle 14.30.

Le cause dei disguidi saranno ulteriormente analizzate, ha precisato l'addetto stampa. L'origine è comunque interna: non vi è stata un'aggressione informatica, fa sapere SIX. I problemi hanno interessato anche la borsa spagnola BME (Bolsas y Mercados Espanoles), entità controllata da SIX. In questo caso le contrattazioni non sono però state interrotte.

Il pensiero degli investitori è oggi tornato all'inizio dell'estate 2023: il 13 giugno dell'anno scorso gli scambi di azioni e derivati a Zurigo erano stati fermati per tre ore a causa di un problema tecnico, causando la più importante interruzione del trading dal gennaio 2012. Pure in entrambi questi casi i disagi non avevano avuto un'origine criminale.