RincaroGran discutere sulla benzina, ma gli svizzeri continuano a fare il pieno
hm, ats
22.7.2022 - 12:00
È un gran discutere sui prezzi della benzina, ma gli svizzeri continuano a fare il pieno alla loro auto come prima: è la constatazione che fa il titolista del Tages-Anzeiger, foglio che al tema dedica oggi un articolo.
hm, ats
22.07.2022, 12:00
22.07.2022, 12:08
SDA
Forse però non è esattamente così, a sentire gli esperti.
«La nostra esperienza passata dimostra che la domanda di carburante e quindi le vendite sono poco o per nulla influenzate dal prezzo», spiega alla testata zurighese Fabian Bilger, vice direttore generale di Avenergy Suisse, nuovo nome (dal 2019) di quella che un tempo era l'Unione petrolifera.
«Gli aumenti dei prezzi della benzina sono sempre molto discussi, eppure la gente continua allegramente a fare il pieno», gli fa eco Johanna Gollnhofer, docente di marketing all'università HSG di San Gallo.
Il fatto è che i consumatori reagiscono in modo molto poco elastico: la domanda di carburante non diminuisce quando i prezzi aumentano. «Non c'è un sostituto a breve termine: se si possiede un'auto, la si vuole usare», afferma la professoressa in dichiarazioni riportate dal quotidiano.
Non tutti concordano
Jan-Egbert Sturm, specialista del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF), vede le cose in modo diverso.
«Il consumo di carburante è ancora inferiore rispetto al 2019, quando ci spostavamo ancora abbastanza liberamente», sottolinea al giornale.
«La domanda di viaggiare e di essere di nuovo in movimento è aumentata fortemente dalla primavera, eppure la quantità venduta non è ancora ai livelli pre-pandemia, come sarebbe stato lecito aspettarsi. Quindi il prezzo elevato sta almeno in parte frenando la domanda di benzina».
Quali conseguenze a lungo termine?
I prezzi dell'energia sono saliti a causa della guerra in Ucraina, ma vi è anche una fase di normalizzazione dopo la pandemia. «Questi due fattori si scontrano: aumento dei prezzi, ma crescita della domanda», spiega Sturm. In altre parole, il risvegliato desiderio di viaggiare in auto compensa almeno in parte l'effetto frenante dei prezzi elevati.
Se il costo dei carburanti rimarrà elevato la quantità venduta potrebbe diminuire a lungo termine, secondo lo specialista del KOF. «Non compriamo un'auto nuova ogni pochi anni, ma chi lo farà a breve potrebbe prendere in considerazione l'acquisto di una vettura elettrica a causa dell'aumento del prezzo della benzina. Questi aggiustamenti avvengono gradualmente.»
Su questo punto Gollnhofer è d'accordo. La docente HSG fa inoltre presente un altro aspetto: «L'aumento del telelavoro o anche solo il lavoro ibrido potrebbe portare a una diminuzione del consumo di benzina», osserva.
Il prezzo non è l'unico fattore
Il fatto che i prezzi dei carburanti siano un po' scesi di recente è indice di un calo della domanda nel prossimo futuro.
Un'indagine condotta presso i singoli distributori di benzina mostra che essi hanno trasferito ai clienti il calo del prezzo del petrolio, anche se quest'ultimo è solo uno dei fattori che incidono sul prezzo alla pompa. Decisivi sono il prezzo della benzina e del gasolio raffinati, il tasso di cambio tra il franco svizzero e il dollaro statunitense, nonché i costi di trasporto.
Ad esempio negli ultimi giorni stanno avendo un impatto il basso livello delle acque del Reno e il fatto che dollaro sia diventato più costoso rispetto al franco.