Il futuro del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) sarà anche virtuale, promette il suo fondatore Klaus Schwab, che ha intenzione di creare un villaggio globale per la cooperazione in un mondo digitale parallelo.
ot, ats
23.05.2022, 10:14
23.05.2022, 10:27
SDA
«Vogliamo fare entrare Davos nel metaverso e creare un villaggio di collaborazione globale open source», dichiara Schwab in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung. Si tratta di un «progetto molto grande», indica aggiungendo di averci dedicato il 60% del suo tempo negli ultimi sei mesi.
Il WEF sta collaborando a questo progetto digitale con il gruppo informatico Microsoft, la società di consulenza Accenture e diverse organizzazioni internazionali, spiega l'84enne. Questo villaggio globale dovrebbe diventare la prima utilizzazione del metaverso con uno scopo reale.
Riunioni a Davos irrinunciabili
In questo mondo virtuale, ci saranno un centro congressi per le riunioni e cinque padiglioni, che corrispondono ai cinque centri del WEF reale, spiega. «Nei padiglioni si può lavorare su diversi progetti. Il villaggio globale dovrebbe diventare una grande piattaforma che riunisca le iniziative internazionali per creare una visione d'insieme e sinergie», afferma.
La fondazione che gestisce il WEF, con sede a Cologny (GE), ha fatto proteggere una quindicina di marchi a dicembre e gennaio con il nome «Meta», ha riferito a febbraio la rivista economica Bilanz. Questi includono Metadavos, Metaforum e Metaplaza.
Tuttavia, il metaverso non sostituirà completamente l'incontro nella località grigionese, sottolinea Schwab. «Le riunioni virtuali funzionano molto bene per lo scambio di informazioni, ma non si può creare fiducia tra estranei solo attraverso una videoconferenza. A tal fine, sono necessari incontri faccia a faccia».