Spettro del rincaro Inflazione non salirà al 5% in Svizzera

hm, ats

21.7.2021 - 16:00

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Keystone

«Non posso davvero immaginare che l'inflazione salga al 5% nei prossimi anni» in Svizzera: lo afferma Philippe Bacchetta, professore si macroeconomia all'università di Losanna.

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Lo specialista fa il punto sul tema dopo che negli Stati Uniti il rincaro annuo in giugno è appunto salito a un livello superiore ai cinque punti percentuali.

«È chiaro che l'attuale inflazione transitoria rende nervosi», afferma lo specialista di politica monetaria in un un'intervista pubblicata oggi dal periodico economico romando L'Agefi. «Potrebbe cambiare la mentalità delle imprese e mettere in moto un processo di aumento dei prezzi che si diffonderebbe al resto dell'economia». Al momento attuale le informazioni disponibili non permettono però di confermare questo scenario, sostiene Bacchetta.

«I segnali di accelerazione dell'inflazione affiorano negli Stati Uniti e non altrove», spiega l'esperto con studi a Losanna e Harvard (Massachusetts). «Negli Usa la tendenza inflazionistica è esacerbata dalla politica fiscale. Alcuni, tra cui l'ex segretario al tesoro Larry Summers, sono preoccupati per l'espansività del pacchetto fiscale del presidente Joe Biden, che potrebbe generare una pressione sui prezzi».

Le misure di aiuto in questione sono però specifiche agli Stati Uniti: i programmi di stimolo non sono così vasti in Europa e sono inesistenti in Svizzera, osserva Bacchetta. A suo avviso nella Confederazione sarebbe desiderabile arrivare a un rincaro del 2% o del 3%: in tal modo i tassi d'interesse tornerebbero ad essere positivi.