Rincaro L'inflazione torna sotto il 2% in Svizzera

ats

3.7.2023 - 08:35

L'inflazione è in calo, ma il prezzo degli alimentari continua a salire (immagine d'archivio).
L'inflazione è in calo, ma il prezzo degli alimentari continua a salire (immagine d'archivio).
Keystone

L'inflazione in Svizzera rallenta ancora, scende sotto la soglia del 2% e si attesta sui minimi da due anni e mezzo: in giugno la crescita dei prezzi su base annua si è attestata al +1,7%, a fronte del +2,2% di maggio, del 2,6% di aprile, del +2,9% di marzo.

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Stando ai dati pubblicati lunedì dall'Ufficio federale di statistica (UST), nel sesto mese del 2023 l'indice dei prezzi al consumo si è fermato a 106,3 punti. Il rincaro annuo è ai minimi da gennaio 2022 (allora era all'1,6%) e si trova nella fascia delle aspettative: gli analisti interpellati dall'agenzia Awp scommettevano su valori compresi fra +1,6% e +1,9%.

La variazione dei prezzi rispetto a maggio è invece pari a +0,1% (le attese erano comprese fa 0,0% e +0,3%).

Secondo gli esperti dell'UST, la crescita dei prezzi mensile è riconducibile a vari fattori, tra cui l'aumento del costo degli ortaggi. Sono salite anche le tariffe del settore alberghiero, così come quelle del noleggio di veicoli. Si è invece dovuto pagare di meno per i trasporti aerei, benzina, diesel e frutta.

Va peraltro notato il rincaro tuttora elevato per i prodotti alimentari, che mettono a referto un +0,9 mensile e +5,1% annuo.

I salariati hanno perso potere d'acquisto

Negativa ancora sino al marzo 2021, l'inflazione è salita sensibilmente in Svizzera, arrivando a toccare un picco del 3,5% nell'agosto 2022, per poi tornare a calare lievemente e chiudere l'anno scorso con un dato (medio) del 2,8%, il massimo da 30 anni.

Visto che non è stata compensata da una crescita degli stipendi nominali, ha comportato nel 2022 per i salariati la perdita di potere d'acquisto più forte dai tempi della Seconda guerra mondiale.

In Svizzera è molto meglio che nell'Eurozona

Come noto l'indicatore rimane nettamente inferiore a quello osservato in altri paesi, alcuni dei quali hanno osservato addirittura un aumento: è il caso della Germania, principale partner commerciale elvetico, che ha visto l'inflazione attestarsi al 6,4% in giugno (dal 6,1% di maggio).

L'intera Eurozona è al +5,5%, con comunque l'interessante caso della Spagna, che segna solo +1,9%. Per avere il dato degli Stati Uniti bisognerà attendere qualche giorno: in maggio era al 4,0%.

Ecco le cifre nel dettaglio

Passando ai dettagli relativi all'inflazione elvetica di giugno, nel confronto con maggio i prezzi dei prodotti indigeni sono aumentati dello 0,2%, mentre quelli dei prodotti importati sono scesi dello 0,3%. Su base annua i primi segnano +1,8%, i secondi +2,3%.

Lo zoccolo dell'inflazione – che nella definizione dell'UST è il rincaro totale senza quello concernente prodotti freschi e stagionali, energia e carburanti – mostra una variazione rispettivamente nulla (mese) e del +1,8% (anno).

L'UST calcola anche un indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA), misurato con la metodologia in uso nell'Unione europea, con l'obiettivo di raffrontare i dati elvetici con quelli delle nazioni comunitarie. Visto da questa prospettiva giugno presenta un rincaro del +0,1% (mese) e del +1,8% (anno).

Come noto l'efficacia dell'indice dei prezzi al consumo nell'illustrare il costo della vita percepito dai consumatori è peraltro spesso al centro di grandi discussioni.

Questo è particolarmente vero in Svizzera perché, per motivi metodologici, il tasso calcolato dai funzionari di Neuchâtel non comprende i premi dell'assicurazione malattia di base, un punto di spesa che è spesso in forte progressione nei bilanci delle famiglie elvetiche.

Il rincaro stabilito dall'UST ha una grande importanza in vari ambiti: dalle negoziazioni salariali agli affitti, passando per la fissazione degli alimenti nell'ambito dei divorzi.

Il controllo della BNS è fondamentale

L'inflazione è monitorata con attenzione anche dalla Banca nazionale svizzera (BNS), che persegue come obiettivo la stabilità dei prezzi, intesa come un rincaro compreso tra lo 0 e il 2%. Giugno è il primo mese che presenta un tasso inferiore al 2% da inizio 2022.

Come noto l'entità guidata da Thomas Jordan ha proceduto a cinque aumenti del tasso guida nello spazio di poco più di un anno.

Ha operato un primo rialzo il 16 giugno 2022 (da -0,75% a -0,25%), un secondo il 22 settembre (da -0,25% a +0,50%), un terzo il 15 dicembre (da +0,50% a +1,00%), un quarto il 23 marzo 2023 (da +1,00% a +1,50%) e un quinto il 22 giugno (da +1,50% a +1,75%). Il tasso è così salito al livello più elevato dal 2009.