Rincaro Italia: stangata da quasi 4 miliardi di euro per i turisti in vacanza

SDA

28.7.2023 - 21:00

Gli aumenti di prezzo si fanno sentire in tutti i settori del comparto turistico.
Gli aumenti di prezzo si fanno sentire in tutti i settori del comparto turistico.
Keystone

Il caro prezzi si abbatte sul turismo italiano.

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Secondo le rilevazioni della società Demoskopika, che l'agenzia ANSA pubblica in anteprima, l'incremento dell'inflazione nel settore – calcolata superiore di oltre 3 punti percentuali rispetto a quella dell'indice generale – genererebbe rincari pari a 3,9 miliardi della spesa turistica di italiani e stranieri che hanno scelto di trascorrere una vacanza nei mesi estivi nelle località della penisola.

A pesare prioritariamente alcune voci con in testa, per inflazione tendenziale al giugno del 2023 rispetto allo stesso mese 2022, il trasporto aereo (+24%), i pacchetti vacanza (+18%) e i servizi di alloggio (+13%).

E, inoltre, a giugno dell'anno in corso, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca), sviluppato per assicurare una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo, fa registrare incrementi su base annua per l'Italia nella maggior parte delle voci del paniere considerato superiori ai principali concorrenti come Francia, Grecia e Spagna.

Risposte strutturali, non emergenziali

Sul versante territoriale, anche se tutte le regioni sono colpite, sono cinque i sistemi turistici regionali che presentano un incremento dell'inflazione acquisita turistica superiore alla media italiana: Lazio (+10%), Lombardia (9%), Toscana (9%), Molise (9%) e Campania (9%) con un rincaro cumulato di 1,6 miliardi di euro, pari a oltre il 40% sulla quota complessiva della spesa turistica imputabile alla crescita dei prezzi.

«Questi dati – dice la ministra del turismo Daniela Santanchè – non ci devono spingere ad agire in maniera istintiva. È compito del ministero del turismo analizzare le cause per dare una ricetta corretta; l'aumento dei prezzi è come una febbre: è un sintomo, ma non è la causa, e in un momento come questo – dove il turismo, anche secondo l'FMI, è traino per l'economia nazionale – abbiamo il dovere di procedere con cautela e dare risposte che siano strutturali e non emergenziali».

«Il governo si è prontamente attivato»

E aggiunge: «Il governo si è prontamente attivato, anche attraverso un'azione sinergica dei ministeri, e nel mese di giugno abbiamo assistito a una decelerazione dell'inflazione. Questo ci indica che bisogna insistere sulla rotta tracciata, portando avanti questa grande campagna contro l'inflazione, passata attraverso misure come i due tagli del cuneo fiscale che hanno riguardato principalmente i salari più bassi; senza dimenticare la social card che ha apportato un sostanziale aiuto alle famiglie più bisognose».

«Stiamo assistendo, quasi inermi – afferma il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio – alle evidenti ripercussioni della frenesia post pandemica caratterizzata da un'impennata dei prezzi del trasporto aereo, dal caro energia, della crescita dei listini dei carburanti e da prenotazioni incontrollate che hanno provocato un aumento generalizzato dei prezzi nel comparto turistico. E al danno si aggiunge la beffa poiché la spirale inflazionistica riguarda principalmente i voli domestici e i pacchetti turistici nazionali. L'appeal del made in Italy va tutelata a partire dal mercato autoctono che rappresenta, bene non dimenticarlo, la metà del successo turistico del Belpaese. Fronteggiare le criticità a muso duro, dunque, per non sprecare l'opportunità di una forte ripresa dei flussi turistici nel nostro paese».

Già ieri Federalberghi pubblicando l'indagine sui dati estivi aveva lanciato l'allarme caro prezzi. «Ciò che colpisce – aveva spiegato l'associazione – è il 41% di italiani che non farà vacanza, principalmente per motivi economici. Ma anche tra coloro che partiranno, un buon 45% cercherà di contenere le spese. Questo è il segnale chiaro di un disagio».