Salvataggio Jordan: «Rischiare il fallimento di CS sarebbe stato irresponsabile»

hm, ats

23.3.2023 - 11:00

Thomas Jordan è tornato giovedì sulle decisioni comunicate nella serata di domenica.
Thomas Jordan è tornato giovedì sulle decisioni comunicate nella serata di domenica.
Keystone

«Un eventuale fallimento di Credit Suisse (CS) avrebbe avuto gravi conseguenze per la stabilità finanziaria nazionale e internazionale, nonché per l'economia svizzera: rischiarlo sarebbe stato irresponsabile».

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Lo ha affermato Thomas Jordan, presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (BNS), istituto che sta sostenendo con ampia liquidità l'acquisizione di CS da parte di UBS.

La soluzione è stata elaborata in tempi strettissimi, affinché potesse essere pronta prima dell'apertura dei mercati asiatici, ha spiegato il 60enne nella conferenza stampa a Zurigo dopo le decisioni trimestrali di politica monetaria (la BNS ha alzato il tasso guida dall'1,0% all'1,5%).

Secondo Jordan, con le loro misure, la Confederazione, l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) e la Banca nazionale hanno posto fine alla crisi di Credit Suisse.

Stando alla BNS l'aiuto concesso è in linea con il suo compito di contribuire alla stabilità del sistema finanziario. «Le nostre misure di liquidità sono prestiti garantiti e con interessi, non regali», ha sottolineato esplicitamente l'economista.