Congiuntura KOF abbassa previsioni su Pil e mette in guardia da recessione

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22.6.2022 - 10:56

Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) abbassa le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) e mette in guardia da una recessione (foto d'archivio)
Il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) abbassa le previsioni sul prodotto interno lordo (Pil) e mette in guardia da una recessione (foto d'archivio)
Keystone

Con il KOF, un altro istituto di previsione pronostica un andamento economico leggermente più debole in Svizzera.

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Nonostante la guerra e l'inflazione, gli economisti continuano tuttavia a prevedere una crescita relativamente elevata, ma non si esclude una recessione nel prossimo futuro.

Per ora il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF) si attende quest'anno una crescita del prodotto interno lordo (Pil) del 2,8% e dell'1,3% l'anno prossimo (rispettivamente del 2,7% e dell'1,6% se dai dati si espurgano i grandi eventi sportivi che hanno un grande impatto perché in Svizzera hanno sede le ricchissime federazioni internazionali), si legge in un comunicato odierno.

Nelle ultime previsioni di marzo gli esperti del KOF avevano ancora pronosticato una espansione del Pil del 3,00% (2,9%) nel 2022 e del 2,00% (2,3%) per il 2023.

La previsione più bassa è giustificata da un rallentamento economico globale dovuto alle conseguenze della crisi del coronavirus e della guerra in Ucraina, viene sottolineato. Il KOF considera quale grosso rischio economico soprattutto l'inflazione.

Si prevede un rincaro del 2,6% (precedentemente: 1,9%) per l'anno in corso e dell'1,5% (0,7%) per il 2023. Ciò significa che il tasso di inflazione del Paese è ancora relativamente basso nel confronto internazionale, precisa la nota.

L'economia svizzera è sostenuta inoltre dai consumi interni. Da un lato, la crescita dei salari ha avuto un andamento sorprendentemente positivo, che fornisce ulteriori incentivi ai consumi; dall'altro, le famiglie hanno potuto mettere da parte fondi dopo il «risparmio forzato» causato dalla crisi di coronavirus, che ora possono essere spesi, indica il KOF.

Altri pilastri dell'economia sono la crescita stabile dell'industria e la normalizzazione del settore dei servizi. Da parte sua il turismo dovrebbe conoscere tempi migliori.

Tuttavia, le previsioni positive per l'economia nel suo complesso sono accompagnate da un grande «ma». Secondo il KOF, se quest'anno l'inflazione negli Stati Uniti e in Europa dovesse raggiungere «livelli inaccettabili» e richiedere «rapide e forti» manovre sui tassi d'interesse da parte delle banche centrali in inverno, la situazione si farebbe molto più cupa.

In un tale scenario, l'economia globale entrerà in recessione a partire dal primo trimestre del 2023: negli Stati Uniti per tre trimestri e nell'Eurozona per quattro trimestri. Di conseguenza, anche la Svizzera scivolerebbe in una recessione e in un periodo di stagnazione più lungo.