KOFKOF: crescita dipenderà da crisi ucraina, ma niente recessione
hm, ats
23.3.2022 - 12:04
Saranno gli sviluppi globali legati alla crisi ucraina a determinare il vigore della crescita economica svizzera nei prossimi mesi: lo sottolinea il Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (KOF), che ha presentato oggi due scenari.
hm, ats
23.03.2022, 12:04
23.03.2022, 12:13
SDA
Non è prevista una recessione, ma se le cose dovessero andare male potrebbe aumentare la disoccupazione.
Nello scenario di base il prodotto interno lordo (Pil) è visto in espansione del 3,0% quest'anno e del 2,0% nel 2023 (rispettivamente 2,9% e 2,3% se dai dati si espurgano i grandi eventi sportivi, che hanno un grande impatto perché in Svizzera hanno sede le ricchissime federazioni internazionali).
Gli esperti del KOF hanno però anche schizzato uno scenario negativo, da applicarsi in caso di un ulteriore allargamento del conflitto, con un blocco delle forniture russe di energia e materie prime all'Ue, l'abbandono del commercio di petrolio in Svizzera e un sensibile rafforzamento del franco. In tal caso il Pil progredirà solo dell'1,1% nel 2022 e dello 0,5% nei dodici mesi successivi (+1,0% e +0,8% al netto degli eventi sportivi).
La differenza fra le due previsioni è particolarmente forte in relazione al secondo trimestre: nel quadro ottimista vi sarebbe infatti ancora una moderata crescita, mentre in quello pessimista il Pil si contrarrebbe di circa il 6%. Anche in quest'ultimo caso non si assisterebbe però a una recessione in senso tecnico, vale a dire due trimestri di fila in negativo, perché il periodo luglio-settembre potrebbe beneficiare di un lieve effetto di recupero. Lo scenario negativo avrebbe peraltro comunque un importante impatto sulla disoccupazione: nei settori interessati dalla contrazione economica si osserverebbe una riduzione degli impieghi che durerebbe per diversi trimestri.
La guerra avrà anche un influsso sull'inflazione globale, che dovrebbe aumentare più fortemente del previsto, per poi scendere a ritmi più lenti. In rapporto ad altri paesi europei o agli Stati Uniti, dove il rincaro si avvicina ormai a percentuali a due cifre, la situazione in Svizzera appare ancora moderata. Stando al KOF nello scenario ottimista l'inflazione dovrebbe salire all'1,6% nel 2022 per poi contrarsi allo 0,8% nel 2023, mentre in una situazione più sfavorevole potrebbe raggiungere il 2,8% quest'anno e l'1,2% l'anno prossimo.
La guerra non è l'unica spada di Damocle che incombe sull'economia globale, poiché il coronavirus continua a circolare. Vi è il rischio che emergano nuove varianti e non è chiaro quanto durerà l'immunità della popolazione in Svizzera e in altri paesi, mettono in guardia gli specialisti zurighesi.