Industria alimentareNestlé ha fatto ricorso in Francia a trattamenti vietati dell'acqua
hm, ats
29.1.2024 - 17:01
Nestlé Waters, il più grande produttore mondiale di acqua minerale, ha fatto ricorso in Francia a trattamenti vietati con filtri a raggi ultravioletti e carbone attivo per alcuni dei suoi prodotti.
hm, ats
29.01.2024, 17:01
29.01.2024, 17:07
SDA
La filiale della multinazionale elvetica Nestlé ha confermato all'agenzia Afp la notizia pubblicata oggi dal quotidiano francese Les Echos.
L'impresa aveva già informato le autorità nel 2021 di aver utilizzato pratiche vietate. Anche se i trattamenti «hanno sempre avuto come obiettivo quello di garantire la sicurezza alimentare», «hanno portato l'azienda a perdere di vista il problema della conformità normativa», ha indicato Nestlé Waters all'Afp. I marchi interessati – Perrier, Vittel, Hépar e Contrex – sono ora «pienamente conformi al quadro normativo vigente in Francia».
La legge francese vieta qualsiasi disinfezione dell'acqua minerale, che deve essere naturalmente di alta qualità microbiologica, a differenza dell'acqua del rubinetto, che viene trattata prima di diventare potabile. L'interpretazione di queste disposizioni esclude il ricorso a raggi ultravioletti e a filtri a carbone attivo.
L'azienda ha giustificato l'uso delle tecniche in questione con i «cambiamenti ambientali intorno alle fonti». Questi a volte rendevano difficile mantenere la stabilità delle caratteristiche essenziali dell'acqua.
La cessazione dell'uso dei sistemi di trattamento e filtrazione ha costretto Nestlé Waters a sospendere l'attività di alcune delle sue sorgenti nei Vosgi, a causa della «loro sensibilità ai rischi climatici», con conseguente riduzione dei volumi di produzione di Hépar e Contrex.