Studio Parità uomo-donna sul lavoro, la Svizzera perde terreno

hm, ats

8.3.2023 - 16:03

"Una donna di 20 anni che entra oggi nel mercato del lavoro non sperimenterà l'uguaglianza retributiva nella sua vita professionale", dice l'esperta.
"Una donna di 20 anni che entra oggi nel mercato del lavoro non sperimenterà l'uguaglianza retributiva nella sua vita professionale", dice l'esperta.
Keystone

La Svizzera sta perdendo terreno in termini di parità uomo-donna in ambito professionale: è quanto emerge da uno studio internazionale realizzato dalla società di consulenza PwC.

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La ricerca mette la Confederazione al 20esimo posto in una classifica che comprende 33 paesi che fanno parte dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). La graduatoria è stata stilata calcolando un indice ("Women in Work Index") che tiene conto di cinque indicatori, tra cui il tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro, le percentuali di disoccupazione e la parità retributiva tra i sessi.

I ricercatori hanno tenuto conto dei dati del 2021: sulla base di quelli del 2020 la Svizzera era 14esima e in un anno ha quindi perso sei posizioni, la flessione più forte fra gli stati osservati. I passi avanti più importanti sono invece stati compiuti dall'Ungheria, che sale dal 22esimo al 13esimo posto. Ai primi tre ranghi figurano Lussemburgo, Nuova Zelanda e Slovenia.

Nell'insieme delle nazioni prese in esame il cosiddetto gender pay gap, ovvero il divario salariale tra i sessi che non può essere spiegato da fattori come l'istruzione o l'anzianità, è aumentato di 0,6 punti percentuali, raggiungendo il 13,8% nel 2021.

Gli autori dello studio spiegano questa evoluzione con la ripresa dei mercati del lavoro dopo la pandemia: il Covid aveva causato una provvisoria tendenza alla convergenza dei salari, sulla scia dei programmi di lavoro ridotto.

Divario salariale del 18%

Secondo i ricercatori la Svizzera presenta un divario salariale del 18%: questo ne fa uno degli otto paesi in cui questo parametro nel 2021 era più alto che prima della pandemia.

La stessa cosa è accaduta in Slovenia, Nuova Zelanda, Estonia, Portogallo, Germania, Italia e Israele. Il rapporto calcola inoltre che le donne svizzere perdono circa 25 miliardi di dollari all'anno a causa del divario salariale.

Più in generale, i progressi in materia di parità nell'Ocse sono ritenuti troppo lenti. «Una donna di 20 anni che entra oggi nel mercato del lavoro non sperimenterà l'uguaglianza retributiva nella sua vita professionale», afferma Myriam Denk, partner di PwC Svizzera, citata in un comunicato. «Al ritmo con cui il divario retributivo tra i sessi si sta riducendo ci vorrà più di mezzo secolo per raggiungere l'uguaglianza».