Il fondatore di DeepLJarek Kutylowski: «Ciò che è successo ai traduttori accadrà ad altre professioni»
ats
25.3.2024 - 08:52
Quello che è successo ai traduttori, messi sotto pressione dal diffondersi degli strumenti informatici che in pochi istanti cambiano la lingua di un testo in un'altra, accadrà anche ad altre professioni.
Keystone-SDA, ats
25.03.2024, 08:52
25.03.2024, 08:53
SDA
Lo prevede Jarek Kutylowski, fondatore di Deepl, il servizio di traduzione con sede a Colonia (Germania) usato anche dai funzionari della Confederazione.
«Lavoriamo con centinaia o addirittura migliaia di traduttori in tutto il mondo», spiega in un'intervista pubblicata oggi dalla SonntagsZeitung (SoZ) l'imprenditore che ha messo gratuitamente online il suo strumento nell'agosto 2017, allora con sette lingue (fra cui l'italiano).
«Insieme a loro, vogliamo scoprire cosa serve per scrivere buoni testi e tradurre bene. Grazie a queste conoscenze, possiamo continuare ad allenare le nostre reti neurali e migliorarle costantemente. In definitiva, saper tradurre bene significa anche saper scrivere bene.»
«Cerchiamo di riflettere queste intuizioni nella tecnologia. A differenza di molte altre start-up che si concentrano sullo sviluppo del prodotto e sul marketing, noi facciamo ricerca e persino ricerca fondamentale».
Le lingue usate sono ora 32
Nel frattempo le lingue usate sono diventate 32 e viene offerto anche un servizio a pagamento per i professionisti. «Controlliamo dove i nostri clienti, per lo più aziende, esportano i loro prodotti. E cerchiamo di capire quanto gli abitanti di un paese parlino bene l'inglese.»
«Prendiamo come esempio il Giappone: più è difficile per gli abitanti parlare le lingue straniere, più diventa importante un servizio come Deepl. Il prossimo passo sarà quello di espandere le lingue asiatiche».
«Il volume dei testi è aumentato in modo significativo in tutto il mondo», osserva il dirigente giunto in Germania da bambino con la famiglia. «Oggi ci sono molte più traduzioni di quante sarebbero mai state possibili senza gli strumenti di traduzione automatica. I traduttori che non lavorano con i nuovi strumenti non sono più competitivi».
«Lo sviluppo che abbiamo visto nel settore della traduzione si verificherà nei prossimi anni anche in altre professioni», mette in guardia l'esperto. E quali sono – chiede la giornalista della SoZ – le professioni interessate? «Non desidero fare nomi di gruppi professionali specifici», risponde asciutto l'intervistato.
Anche la Confederazione usa DeepL
Anche l'amministrazione federale a Berna utilizza Deepl. Secondo la rivista specializzata inside-it.ch dall'inizio della collaborazione il numero di traduzioni prodotte ogni mese è passato da 370'000 a oltre 1 milione. Chi leggerà tutti questi testi?
«In Svizzera le traduzioni in tutte le lingue nazionali sono un obbligo di legge», osserva lo specialista. «Anche in altri paesi, come ad esempio il Canada, stiamo osservando che sono disponibili sempre più testi in varie lingue nazionali. Anche la California pubblica sempre più spesso documenti in spagnolo».
«L'inglese ha goduto di una forte crescita negli ultimi anni. Questa tendenza potrebbe presto esaurirsi. Infatti grazie a Deepl e ad altre opzioni di traduzione automatica, l'accesso alle informazioni sta diventando più democratico: le persone possono tornare a comunicare di più nella loro lingua madre. Non è più necessario passare all'inglese per comunicare».
Deepl sta intanto ampliando il suo campo d'attività
Deepl sta intanto ampliando il suo campo d'attività. «Abbiamo recentemente lanciato una versione gratuita di Deepl Write: è uno strumento di scrittura creativa», spiega il manager.
«Lo uso quando voglio scrivere un testo per una presentazione in cui è importante che io risulti convincente. Spesso faccio fatica a trovare parole davvero adatte alle mie idee. Noi esseri umani non siamo particolarmente bravi a considerare molte opzioni. Il nostro cervello si ferma molto rapidamente su una versione».
«Operiamo in un mercato simile a quello del fornitore di chat GPT Open AI, ma con soluzioni diverse», prosegue l'intervistato. «La situazione della concorrenza ci aiuta. Gli strumenti di intelligenza artificiale sono sempre più considerati di uso comune. Le persone stanno imparando a usarli e a valutarne i vantaggi e i limiti», aggiunge.
«L'intelligenza artificiale supporta le persone nella loro creatività: ma la decisione finale sul testo spetta ancora all'uomo, e questo è un bene», conclude Kutylowski.