Lo studio I casi di reati economici sono in crescita in Svizzera

ats

11.7.2023 - 14:00

Molto spesso nel mirino finiscono istituzioni pubbliche.
Molto spesso nel mirino finiscono istituzioni pubbliche.
Keystone

Sono 78 i casi di criminalità economica affrontati nel 2022 dai tribunali svizzeri e diventati di dominio pubblico, conclusi con una condanna e che concernevano una somma di reato superiore ai 50'000 franchi.

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Lo rivela uno studio di KPMG, che mette in luce una progressione del 15% rispetto all'anno precedente. Sette casi riguardavano i crediti Covid.

I danni totali dei reati ammontano a 581 milioni di franchi (+2%), afferma la società di consulenza nel suo tradizionale barometro delle frodi, il «Forensic Fraud Barometer». Quasi tre quarti sono stati subiti da istituzioni pubbliche: stando a KPMG la grande attrattiva di questo comparto per i criminali è data da un lato dalle risorse finanziarie che vi sono gestite e, dall'altro, dalla struttura spesso complessa degli enti, cosa che favorisce debolezze dei sistemi di controllo interno.

«I numeri reali sono comunque probabilmente molto più alti, poiché molti casi non vengono nemmeno segnalati alla polizia», si legge nel rapporto. Gli esperti mettono comunque in luce un aumento generalizzato del numero di reati economici.

«Uno dei motivi è che i criminali dai colletti bianchi, sulla scia della pandemia, hanno trovato nuove modalità e nuovi canali per le attività fraudolente», afferma Bob Dillen, responsabile del dipartimento forense di KPMG Svizzera, citato in una nota.

A livello regionale, la Svizzera centrale è la zona in cui i criminali economici operano con più intensità: 21 i dossier registrati; seguono Zurigo (18) e Lemano. In Ticino – non compresi gli incarti finiti davanti al Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona – gli specialisti di KPMG (che seguono gli accadimenti attraverso diversi media) hanno osservato solo tre casi (uno solo nel 2021). I Grigioni sono inseriti nella Svizzera orientale, che mostra 10 casi.