Guadagni record La tassa del Governo Meloni sugli extraprofitti bancari fa discutere anche in Svizzera

hm, ats

9.8.2023 - 19:00

Cédric Wermuth (PS/AG) e Thomas Aeschi (UDC/ZG) si trovano una volta ancora su posizioni opposte.
Cédric Wermuth (PS/AG) e Thomas Aeschi (UDC/ZG) si trovano una volta ancora su posizioni opposte.
Keystone

La tassa sugli extraprofitti bancari introdotta in Italia dal governo di Giorgia Meloni fa discutere anche in Svizzera.

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Tanto più che pure gli istituti di credito elvetici attivi nel settori tradizionali stanno veleggiando verso un'annata d'oro, almeno a prestar fede alle indicazioni del primo semestre: lo riferisce Finews.ch.

Stando al portale di informazione finanziaria, nella prima parte dell'anno i ricavi da operazioni su interesse realizzati dalle società in questione si sono talvolta moltiplicati per quattro nel confronto con lo stesso periodo del 2022, sulla scia dell'aumento dei tassi.

E in Svizzera?

Inoltre la Banca nazionale svizzera (BNS) ha versato 3,3 miliardi di interessi alle banche sui loro conti giro nel periodo gennaio-giugno.

Questo riporta all'ordine del giorno anche la questione di un'imposta speciale sugli utili in Svizzera.

Tale imposta è stata oggetto di un acceso dibattito lo scorso autunno in relazione agli enormi profitti del settore energetico, che poco prima aveva peraltro fatto ricorso al sostegno dello stato. Il Partito socialista voleva scremare quelli che considerava guadagni in eccesso e aveva trovato supporto nell'allora «ministra» dell'energia Simonetta Sommaruga (PS).

C'è chi è a favore

Secondo il consigliere nazionale Cédric Wermuth (PS/AG), membro della Commissione dell'economia e dei tributi (CET) del suo ramo del parlamento, un'imposta sugli utili in eccesso dovrebbe essere applicata anche alle banche svizzere.

«Tuttavia, è necessaria una tassa generale sugli extraprofitti», spiega in dichiarazioni raccolte da Finews.ch. «Stiamo cercando di farla approvare in parlamento».

C'è chi è contrario

Sul fronte opposto dello spettro politico, il consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC/ZG), che a sua volta fa parte della CET, si dice assolutamente contrario alla proposta. Un'imposta speciale sui profitti delle banche sarebbe del tutto arbitraria, sostiene.

«Perché un settore dovrebbe essere tassato e un altro no?», si chiede il 44enne. «Inoltre l'UDC è fondamentalmente contraria a nuove imposte».

Cosa ne pensa il ramo finanziario?

Come ci si poteva attendere, lo stesso ramo finanziario non vede di buon occhio l'idea che giunge dall'Italia, peraltro già applicata anche in altri paesi.

Secondo l'Associazione svizzera dei banchieri (ASB) le cosiddette «windfall taxes» (imposte sui guadagni inaspettati) sono generalmente poco sensate.

«Per le aziende interessate, esse comportano una notevole incertezza giuridica e di pianificazione e peggiorano l'attrattiva di una piazza economica», ha indicato l'organismo a Finews.ch.

Inoltre, i profitti derivanti dall'attività su interesse sono già gravati dalle consuete imposte sugli utili, sottolinea l'ASB.