Occupazione Telelavoro: quali controlli bisogna aspettarsi?

tsha

26.1.2021

È la quotidianità per molti Svizzeri in questo periodo: la loro abitazione non è più solo lo spazio in cui vivere ma anche un luogo di lavoro.
È la quotidianità per molti Svizzeri in questo periodo: la loro abitazione non è più solo lo spazio in cui vivere ma anche un luogo di lavoro.
Keystone

Il telelavoro è ormai obbligatorio in Svizzera. Questo significa anche che ci saranno dei controlli, nelle aziende ma anche presso i lavoratori.

Tutto da casa: per ridurre i rischi di diffusione del virus, in Svizzera è ormai obbligatorio il telelavoro, laddove risulti «adatto». I cantoni hanno annunciato controlli per assicurarsi che le aziende che possono far lavorare i dipendenti da casa senza problemi lo facciano.

«Il rispetto dell'obbligo del telelavoro sarà verificato nel quadro dei controlli delle misure di protezione», spiega a «20 minutes» Michael Mauerhofer, dell'Ufficio dell'economia e del lavoro del Canton Basilea-città. Anche altri cantoni vogliono verificare che le aziende rispettino l'obbligo di permettere ai dipendenti di lavorare da casa.

Le aziende devono «essere in grado di dimostrare in modo credibile che applicano l'obbligo del telelavoro», afferma Christian Ritzmann, vicecancelliere della cancelleria dello Stato del Canton Sciaffusa. Marc Schmid, avvocato specializzato in diritto del lavoro, spiega tuttavia a «20 minutes» che i datori di lavoro rischieranno una multa solo «se le indicazioni della Direzione della sanità o dell'ispettorato del lavoro del cantone verranno ignorate».

Nuove regole nel mirino delle critiche

L'unione svizzera degli imprenditori si mostra critica verso l'obbligo del telelavoro. Intervistato da «20 minutes», Fredy Greuter, portavoce dell'associazione, ammette che le nuove regole vengono accettate «volenti o nolenti» ma mette in guardia contro l'instaurazione di un «sistema di controllo».

I settori della vita economica adesso oggetto del telelavoro non sono chiaramente identificati. Tuttavia, come precisa l'avvocato specializzato in diritto del lavoro Marc Schmid, questo non significa che gli imprenditori possano sottrarsi alle loro responsabilità. «Gli imprenditori devono sostenere ancora di più le scomode condizioni del telelavoro.» Scuse come una migliore comunicazione, un lavoro più veloce o un aumento delle vendite quando i dipendenti continuano a venire in ufficio non sono accettabili, afferma.

L'avvocato ritiene che le eccezioni all'obbligo del telelavoro siano consentite laddove lo sforzo è sproporzionato, per esempio quando si lavora in un ufficio dotato di sistemi speciali che non possono essere usati da casa.

La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) vede le cose nella stessa prospettiva. Quando si opera per esempio in un settore della finanza dietro a sette pc, è difficile lavorare da casa, ha dichiarato mercoledì scorso Eric Scheidegger, capo della Direzione della politica economica alla SECO. «Invece in un settore tradizionale dei servizi o anche nell'amministrazione federale, è decisamente ragionevole creare delle postazioni di lavoro presso il proprio domicilio.»

Un controllo del rendimento piuttosto che una sorveglianza continua

D'ora in avanti comunque le imprese non sono le sole a doversi preparare ai controlli: anche i dipendenti potranno essere controllati dai loro datori di lavoro – almeno in un quadro rigoroso.

Molti datori di lavoro condividono una preoccupazione: le persone in telelavoro sono meno produttive di quanto non lo siano in ufficio. Dopo tutto, a casa le distrazioni sono varie. Al capo non è consentito verificare attraverso una semplice sorveglianza continua se un dipendente è effettivamente diligente al lavoro o se preferisce sdraiarsi sul divano. «È vietato utilizzare sistemi di monitoraggio o di controllo con lo scopo di controllare il comportamento dei dipendenti sul posto di lavoro», precisa l'ordinanza 3 relativa alla legge sul lavoro.

Un controllo del rendimento è invece possibile. Per esempio un call center può monitorare il numero di chiamate ricevute; è inoltre consentito registrare automaticamente il numero di articoli prodotti o la loro qualità. Il datore di lavoro può anche richiedere rapporti sulle ore di lavoro, per esempio per posta elettronica o videoconferenza. I file creati in telelavoro e archiviati nella rete aziendale possono essere verificati anche dal datore di lavoro, a condizione che non siano documenti privati.

Anche il risultato costituisce una possibilità di controllo, secondo Kurt Pärli, docente di diritto privato sociale all'università di Basilea, intervistato dalla SRF: «Se qualcuno non consegna nulla, è possibile che questa persona non abbia lavorato abbastanza o del tutto.»

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