Commercio Commercio, l'UE contesta la Cina in difesa della Lituania

SDA

27.1.2022 - 13:37

I tentativi di risolvere questo problema bilateralmente sono falliti, afferma la Commisione europea, che ha quindi deciso di rivolgersi all'Organizzazione mondiale del commercio.
I tentativi di risolvere questo problema bilateralmente sono falliti, afferma la Commisione europea, che ha quindi deciso di rivolgersi all'Organizzazione mondiale del commercio.
Keystone

L'Unione europea ha lanciato oggi una procedura contro la Cina presso l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) per le pratiche commerciali di Pechino che Bruxelles giudica discriminatorie verso la Lituania.

27.1.2022 - 13:37

Da dicembre 2021, dopo l'apertura della rappresentanza di Taiwan a Vilnius, la Cina ha chiuso di fatto i canali commerciali con la Lituania.

La Commissione europea ha presentato alla Wto un dossier con le prove che Pechino rifiuta di sdoganare le merci e le domande di importazione provenienti dal paese baltico e fa anche pressione sulle società dell'Ue che operano da altri Stati membri affinché rimuovano gli input lituani dalle loro catene di approvvigionamento quando esportano in Cina.

La Commissione ha ripetutamente sollevato la questione con le autorità cinesi. «I tentativi di risolvere questo problema bilateralmente sono falliti», si legge in una nota dell'esecutivo Ue, che ora ha deciso la via della Wto. Un modo per esercitare pressione sulla Cina, anche se ci vorranno anni prima che l'apposito panel dell'Organizzazione si pronunci sulla disputa.

«L'avvio di un caso alla Wto non è un passo che prendiamo alla leggera – ha detto il vicepresidente della Commissione europea Valdi Dombrovskis – tuttavia, dopo i ripetuti tentativi falliti di risolvere la questione a livello bilaterale, non vediamo altra via da seguire se non quella di richiedere consultazioni con la Cina in seno alla Wto».

«L'Ue – ha aggiunto il politico lettone – è determinata ad agire all'unisono e rapidamente contro le misure che violano le regole della Wto e minacciano l'integrità del nostro mercato unico. Parallelamente, continuiamo i nostri sforzi diplomatici».

SDA