Diritti A Milano il primo Pride dall'inizio del Governo Meloni

SDA

24.6.2023 - 21:29

In 300 mila al Pride di Milano. (Immagine d'archivio dell'edizione 2021).
In 300 mila al Pride di Milano. (Immagine d'archivio dell'edizione 2021).
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Milano rilancia la battaglia per i diritti con il corteo del Pride, il primo con al Governo la destra di Giorgia Meloni.

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Hai fretta? blue News riassume per te: 

  • Milano rilancia la battaglia per i diritti con il corteo del Pride, il primo con al Governo la destra di Giorgia Meloni.
  • In oltre 300mila hanno sfilato per chiedere diritti per tutti.
  • Anche per i figli delle famiglie omogenitoriali, proprio il giorno dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha annullato l'iscrizione del figlio di due papà nato con maternità surrogata all'estero.

In oltre 300mila, secondo una stima degli organizzatori, hanno sfilato per le vie della città per chiedere diritti per tutti, anche per i figli delle famiglie omogenitoriali, proprio il giorno dopo la sentenza del Tribunale di Milano che ha annullato l'iscrizione del figlio di due papà nato con maternità surrogata all'estero.

Al corteo del Pride ha partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein che ha sottolineato il rischio di «una regressione dei diritti in Italia con questo governo, ma anche in Europa».

E dal palco dell'evento la segretaria Dem ha attacco la ministra della Famiglia Eugenia Roccella che ha parlato di una sanatoria per i bambini già nati. «Alla ministra dico che i bambini non sono un abuso edilizio – ha detto tra gli applausi -, gli abusi sono quelli che fa il governo. Un abuso che nasce dall'incapacità di dare risposte al paese».

Famiglie arcobaleno in testa al pride

In testa al Pride, composto da circa 30 carri tra aziende, realtà Lgbtq+ e partiti politici (come +Europa, Movimento 5 Stelle, Sinistra italiana) c'erano proprio loro, le Famiglie arcobaleno, con lo striscione su cui campeggiava la scritta ‹L'amore non si annulla in tribunale›.

«Al governo di Giorgia Meloni diciamo che è ora di svegliarsi perché le famiglie sono cambiate e non possono fare finta che non esistiamo – ha spiegato Elena Mantovani, una delle fondatrici dell'associazione Famiglie arcobaleno -. Non ci fermeremo fino a che i nostri figli saranno riconosciuti alla nascita».

Il colorato popolo del Pride ha sfilato tra le vie della città, nonostante il grande caldo che ha superato anche i 30 gradi, tra una marea di bandiere arcobaleno e molti cartelli anche provocatori.