Abusi su minori Una mostra fotografica a Venezia lancia una campagna europea

pv, ats

21.5.2022 - 16:01

Uno dei ritratti di "Shame - European Stories" del fotografo italiano Simone Padovani.
Uno dei ritratti di "Shame - European Stories" del fotografo italiano Simone Padovani.
Keystone

Vittime di abusi su minori di tutta Europa hanno lanciato a Venezia una campagna di sensibilizzazione: obiettivo principale è rompere il silenzio e rendere giustizia a chi ha sofferto. All'origine del progetto Guido Fluri, padre dell'iniziativa per la riparazione.

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21.5.2022 - 16:01

La mostra fotografica «Shame – European Stories» ha preso il via oggi ufficialmente nell'ambito della Biennale di Venezia: un evento supportato dall'Ufficio italiano del Consiglio d'Europa, dalla sede di Venezia di Emergency e patrocinato dalla Fondazione Guido Fluri. Si tratta di un'esposizione itinerante che accompagnerà la campagna nei singoli Paesi e sarà esposta nei prossimi mesi nelle principali città europee.

Dall'Italia alla Svezia, dalla Romania al Portogallo: ritratti e video-interviste di decine e decine di vittime di abusi sui minori sono stati raccolti in tutta Europa dal fotogiornalista Simone Padovani. «Le persone colpite provengono dai paesi più diversi d'Europa. Le loro storie di vita sono differenti, eppure riconosciamo dei parallelismi», ha sottolineato il fotografo nel corso dell'inaugurazione della mostra.

Riparazione per le vittime ora

La direttrice dell'Ufficio italiano del Consiglio d'Europa Luisella Pavan-Woolfe ha sottolineato che «i bambini devono poter beneficiare di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali tutelati dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo e da altri strumenti internazionali ed europei». La campagna – ha aggiunto – porta avanti gli stessi valori difesi e promossi dal Consiglio d'Europa.

Anch'egli presente all'evento, Guido Fluri ha affermato che «quando i gruppi di vittime di tutta Europa si sono rivolti alla nostra fondazione con l'obiettivo di creare una rete e avviare un'iniziativa europea, analogamente a quanto fatto in passato in Svizzera, abbiamo capito che dovevamo sostenere questo progetto. La maggior parte delle vittime sono ormai vecchie e fragili. Hanno il diritto di assistere, ancora in vita, al riconoscimento e a una riparazione delle ingiustizie in tutta Europa».

Diritti dei bambini

Mara Rumiz, coordinatrice dei progetti dell'Ufficio di Emergency di Venezia ha infine ribadito che «a proposito di diritti umani: il primo diritto, forse il più importante, riguarda i bambini e i ragazzi, che devono poter vivere la loro infanzia e adolescenza serenamente, senza traumi, senza abusi, senza violenze».

Il progetto è nato lo scorso settembre in occasione di un simposio a Berna: rappresentanti di 17 paesi hanno gettato le basi di «Justice-Initiative», un'azione a livello europeo. Una mozione con le richieste degli iniziativisti è stata consegnata in autunno al Consiglio d'Europa dal consigliere nazionale Pierre-Alain Fridez (PS/JU), allora presidente della delegazione svizzera a Strasburgo.

La mozione avanza chiare richieste: il Consiglio d'Europa e gli Stati membri devono garantire un'indagine scientifica indipendente sulle violazioni dei diritti dei bambini nei singoli Paesi. Devono inoltre procedere al riconoscimento ufficiale dei bambini che hanno subito qualsiasi tipo di violenza sessuale, fisica e psicologica. Sono pure esortati a garantire che le vittime ricevano una forma di riparazione e assicurare che le attuali legislazioni degli Stati membri si concentrino sulla protezione di tutti i bambini.

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