Archeologia Agricoltori e parassiti, una battaglia che dura da 6000 anni

stsc, ats

28.6.2022 - 11:12

I resti di topi selvatici rinvenuti nei pozzi del Neolitico nel sud della Francia suggeriscono che già 6000 anni fa gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con parassiti che minacciavano le colture.
I resti di topi selvatici rinvenuti nei pozzi del Neolitico nel sud della Francia suggeriscono che già 6000 anni fa gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con parassiti che minacciavano le colture.
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Resti di topi e insetti rinvenuti nei pozzi del Neolitico suggeriscono che già all'epoca l'uomo era alle prese con parassiti. Lo dimostra uno studio condotto dall'Università di Basilea pubblicato sulla rivista «Animals».

Keystone-SDA, stsc, ats

Il Neolitico segna l'inizio di uno stile di vita sedentario e dell'agricoltura. Sebbene quest'ultima e l'allevamento garantissero una disponibilità di cibo più semplice e prevedibile, bisognava affrontare periodi di siccità o inondazioni. Lo studio mostra che le prime comunità di agricoltori hanno dovuto confrontarsi anche con i parassiti.

Gli archeologi hanno infatti rinvenuto in alcuni pozzi del Neolitico nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, nel sud della Francia, i resti di più di 40 topi selvatici, ha comunicato oggi l'Università di Basilea in una nota.

Gli studiosi sospettano che il topo selvatico sia stato uno dei primi abitanti indesiderati degli insediamenti umani in Europa, attratto dai rifiuti e dalle scorte di cibo. Probabilmente i contadini si sono sbarazzati dei topi nel pozzo quando li hanno sorpresi a rubare le provviste.

Scelta di un grano più resistente

I ricercatori hanno rinvenuto anche resti di insetti quali tonchio del grano, dei semi e dei cereali. Il tonchio del grano, appartenente all'ordine dei coleotteri, attacca ancora oggi il grano e altre strutture di stoccaggio. Ciò indica che anche gli abitanti dell'insediamento in questione hanno riscontrato problemi di immagazzinamento.

Tuttavia, sembra che sapessero come rimediarvi: «Intorno al 4000 a.C., le popolazioni di varie località del Mediterraneo occidentale sono passate dal grano nudo, che è suscettibile ai parassiti della conservazione, al grano spelta», ha dichiarato il responsabile dello studio Ferran Antolín, citato nella nota.

Questo sembra aver contribuito a eliminare il tonchio del grano. Secondo i ricercatori, il passaggio dal grano nudo a quello di spelta potrebbe essere stata una risposta al problema dell'infestazione da questo parassita.