Un 2022 nefasto Già oltrepassata la media delle vittime d'annegamento

bt, ats, red

27.10.2022 - 20:51

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
KEYSTONE

Il 2022 non si è ancora concluso, ma già si delinea come un anno eccezionale, in senso negativo, per gli annegamenti. Secondo i dati della Società svizzera di salvataggio (SSS), da gennaio al 15 settembre una sessantina di persone hanno perso la vita in acqua, ben oltre la media annuale di 46 vittime.

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Ancora più impietoso, scrive l'organizzazione in una nota diffusa giovedì in serata, il confronto con il 2021, quando i morti erano stati 36. L'anno scorso però, il maltempo aveva giocato «a favore» della popolazione, riducendo i bagni.

Quest'anno quasi il 90% degli annegamenti è avvenuto in acque libere, di cui circa il 60% nei laghi e il 40% nei fiumi. Sono rimasti molto rari gli episodi fatali nelle piscine, solo tre: due hanno coinvolto bambini di 4 e 5 anni, il terzo un uomo di 46 anni colpito da un malore.

Nel paragone fra sessi, si conferma il trend osservato anche in passato: l'80% delle vittime sono uomini. Per quel che concerne la voce età, il primo picco di morti riguarda la fascia 15-30 anni, il secondo quella 70-84.

Non è stato possibile determinare in tutti i casi la nazionalità delle vittime e il loro domicilio. Malgrado ciò, è stato accertato che un terzo di esse aveva passaporto rossocrociato.

La controtendenza del Ticino

Se il dato a livello nazionale è nefasto, in Ticino la stagione turistica estiva si è conclusa in controtendenza: con un totale di sei annegamenti (tre nei laghi e altrettanti nei fiumi), si tratta di tre casi in meno rispetto al 2021, come si evince dal bilancio della campagna di prevenzione e sensibilizzazione Acque sicure.