Politica Aperta in Svezia la caccia agli orsi, scoppia la polemica

SDA

21.8.2024 - 19:16

Si è aperta anche quest'anno in Svezia la caccia agli orsi bruni, una specie protetta, che scatena le polemiche e le critiche degli ambientalisti che temono si possano causare ulteriori danni alla fauna in tutta la regione.

Immagine illustrativa d'archivio.
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Per questa stagione, che si chiuderà il 15 ottobre, il governo ha concesso l'uccisione di 486 esemplari, quasi il 20% dei 2.450 stimati nel Paese.

Un numero inferiore a quello delle scorso anno, 648 'licenze di uccidere' a cui vanno aggiunte altre 74 uccisioni mirate per ragioni di protezione civile, arrivando al record di 722 orsi abbattuti.

La specie è protetta dal 1927, quando la caccia intensiva ridusse la popolazione a 130 esemplari, prossimi all'estinzione.

«È una vera caccia al trofeo», secondo Magnus Orrebrant, presidente dell'Associazione svedese dei carnivori: «La gestione della fauna selvatica in Svezia consiste nell'uccidere gli animali invece di preservarli al meglio delle nostre capacità», ha detto al Guardian.

E il quotidiano britannico stima che «se i cacciatori continueranno a uccidere gli orsi a un ritmo simile anche l'anno prossimo, il Paese sarà a un passo dal numero minimo di 1.400 esemplari, considerato necessario dall'Agenzia svedese per la protezione dell'ambiente per mantenere una popolazione vitale. E non rischiare di nuovo l'estinzione.

Intanto i media svedesi danno conto passo passo del progresso della caccia: a 24 ore dall'inizio gli orsi abbattuti sono già una cinquantina. I responsabili delle contee interessate alla caccia sottolineano che con gli anni la specie ha un tasso di crescita sostenuto.

Per questo, dal 2022 una nuova legge ha conferito alle associazioni di caccia locali maggiori poteri per supervisionare la gestione dei grandi predatori, oltre agli orsi.

Ma si tratta di decisioni che hanno scatenato indignazione: le linci, ad esempio, in Svezia sono ridotte a 1.450. L'associazione svedese dei cacciatori ammette che l'animale non rappresenta un pericolo per l'uomo. Così come il lupo poiché «non ci sono casi documentati di lupi che attaccano gli esseri umani nei tempi moderni svedesi».

Gli orsi bruni sono una specie altamente protetta dalle norme Ue che ne proibiscono l'uccisione. Deroghe a questo divieto, secondo la direttiva 'habitat', possono essere concesse solo come ultima risorsa al fine di garantire la sicurezza pubblica, i raccolti oppure la flora e la fauna locali.

Numerosi ricercatori sono preoccupati dalla possibilità che gli orsi bruni in Svezia facciano la stessa fine delle alci, la cui popolazione è diminuita del 60% dal 2000.

Inoltre, secondo gli ambientalisti la presenza di un ampio numero di orsi farebbe del Paese una meta più attrattiva per il turismo ecologista e frutterebbe più della vendita delle licenze di caccia.