Svizzera Il 36% delle aziende è stato vittima di attacchi informatici

hm, ats

18.11.2021 - 15:00

I malviventi agiscono nell'ombra e colpiscono anche le piccole imprese.
I malviventi agiscono nell'ombra e colpiscono anche le piccole imprese.
Keystone

Oltre un'azienda svizzera su tre è stata vittima di un attacco informatico: il problema ha interessato il 36% delle imprese, un dato assai più elevato del 25% rilevato l'anno scorso, emerge da un sondaggio fra le piccole ditte (da 4 a 49 dipendenti) reso noto oggi.

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Si può così calcolare che a livello elvetico circa 55'000 società abbiano dovuto fare i conti con i criminali cibernetici, affermano gli autori dell'indagine condotta da Gfs-Zürich su incarico di Mobiliare, Digitalswitzerland, Alleanza Sicurezza Digitale Svizzera, Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale (FHNW) e Accademia svizzera delle scienze tecniche (SATW).

Gli attacchi più frequentemente citati provengono da malware, virus o trojan (23%). La seconda forma più diffusa è la frode online, la cui quota rispetto al 2020 è più che raddoppiata, salendo dal 6% al15%. Seguono furti di dati (7%), ricatti (6%) e denial of service, cioè l'ingolfamento volontario di un sistema informatico attraverso un'inondazione di richieste esterne (5%).

Secondo gli autori della ricerca, le misure organizzative adottate dalle imprese per accrescere la sicurezza informatica sono insufficienti: meno della metà delle ditte ha implementato un piano di sicurezza, prevede la formazione regolare dei collaboratori e ha fatto eseguire un'analisi di sicurezza.

«Rispetto allo studio dell'anno precedente è aumentato il numero di piccole e medie imprese vittima di attacchi informatici: un dato preoccupante», afferma Andreas Hölzli, responsabile del centro di competenza rischi cibernetici della Mobiliare, citato in un comunicato. «Le misure organizzative possono completare considerevolmente la protezione. Particolarmente degna di nota è, ad esempio, la formazione dei collaboratori. Altrettanto importanti sono gli audit di sicurezza, ossia un controllo del rischio informatico della propria azienda».

«Dall'indagine emerge che vi è grande consapevolezza delle minacce, ma non altrettanta della propria vulnerabilità», osserva da parte sua Nicole Wettstein, responsabile del programma sicurezza informatica della SATW, pure in dichiarazioni riportate nella nota. «Sono ancora molte le PMI che ritengono di non essere un obiettivo interessante per gli attacchi informatici: in tale ambito c'è ancora molta strada da fare».

Nel sondaggio, condotto in giugno e luglio fra i dirigenti delle piccole imprese nelle tre principali regioni linguistiche del paese, è emerso anche come il telelavoro si stia affermando: la diffusione della modalità di impiego in questione è infatti raddoppiata rispetto ai livelli pre-crisi.