Migrazione Baume-Schneider in Grecia: «Ooccorre riformare il sistema d'asilo»

mh, ats

2.11.2023 - 16:26

La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
Keystone

Migrazione, rispetto dei diritti umani e riforma del sistema europeo di asilo. Sono i temi al centro della visita di lavoro effettuata ieri e oggi dalla consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider in Grecia, un Paese alla frontiera esterna dello spazio Schengen, confrontato quotidianamente con la gestione dei flussi migratori.

Durante la due giorni, la «ministra» elvetica ha voluto ribadire l'impegno della Svizzera nel far fronte a queste sfide, si legge in una nota diffusa dal Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), nella quale si rileva che negli ultimi anni la Grecia ha fatto passi avanti in questo ambito, sia a livello di procedure d'asilo che di condizioni di accoglienza sulle isole egee.

Oggi ad Atene Baume-Schneider ha incontrato il ministro greco per l'asilo e la migrazione, Dimitris Kairidis, e con lui ha discusso del contributo elvetico destinato a queste tematiche (40 milioni di franchi fino al 2026), della protezione delle frontiere rispettando i diritti umani, della migrazione secondaria e della riforma del sistema europeo di asilo e migrazione.

La responsabile del DFGP ha ribadito che Berna è a favore di questa revisione, che mira soprattutto a sgravare i paesi alle frontiere esterne dell'area Schengen particolarmente interessati dalla migrazione. Ha inoltre colto l'occasione per sottolineare l'importanza delle procedure dell'area di Dublino, che con la Grecia sono sospese dal 2011.

Preso parte all'inaugurazione dell'Athens Solidarity Center

Dopo l'incontro, entrambi, insieme al sindaco di Atene Kostas Bakoyannis, hanno preso parte all'inaugurazione dell'Athens Solidarity Center, una struttura gestita da un'organizzazione locale per aiutare i rifugiati e i richiedenti asilo offrendo assistenza sociale, consulenza legale e psicologica nonché aiuto nella ricerca di un impiego. Il progetto è sostenuto dalla Svizzera con 2,37 milioni di franchi.

Il viaggio si è concluso con la visita della struttura di Mavrovouni sull'isola di Lesbo, dove la consigliera federale ha potuto farsi un'idea della situazione in loco e del funzionamento del centro di accoglienza. Qui la Svizzera ha fornito aiuto umanitario sotto forma di approvvigionamento di acqua potabile, attrezzature mediche per combattere la pandemia da coronavirus e altri beni necessari.

Su Lesbo, la responsabile del DFGP ha visitato anche una struttura, cofinanziata dalla Confederazione, destinata ad accogliere richiedenti asilo minorenni non accompagnati e un centro per donne in fuga, gestito da un'organizzazione non governativa svizzera.

mh, ats