Molti i motiviBoom di americani sulle piste da sci in Svizzera, ecco perché
hm, ats
18.3.2024 - 16:00
È boom di turisti invernali americani in alcuni comprensori sciistici elvetici: gli ospiti cercano lo charme del villaggio alpino e prezzi che sono concorrenziali con quelli statunitensi, per non dire inferiori, riferisce oggi la Neue Zürcher Zeitung (NZZ).
hm, ats
18.03.2024, 16:00
18.03.2024, 16:33
SDA
«Sciare in Svizzera costa molto meno che in Colorado», afferma in un video di 90 secondi Camille Larmoyeux, influencer del settore viaggi di New York, i cui messaggi si diffondo a milioni sulle reti sociali.
La sua argomentazione: anche negli Usa sono necessarie diverse ore di volo per raggiungere le montagne, partendo dalla Grand Mela, e il viaggio verso la Confederazione è altrettanto costoso.
Una volta arrivati a Zurigo il trasferimento verso le località montante alpine è più breve rispetto agli Usa, il noleggio dell'attrezzatura, gli hotel e le giornaliere sono più economici. Un altro punto a favore delle vacanze sulla neve in Svizzera: «rösti, fondue e la migliore cioccolata calda del mondo».
È un fatto – riporta la NZZ, che ha analizzato in dettaglio i numeri – che i turisti a stelle e strisce stanno arrivando a frotte sulle piste da sci.
Vengono attratti sopratutto da nomi noti come Zermatt (VS), St. Moritz (GR), Grindelwald (BE) e Verbier (VS), spiega al quotidiano Claudio Zemp, responsabile del comparto Americhe presso l'organizzazione di promozione Svizzera turismo (ST), che assicura peraltro di non avere nulla a che fare con la influencer citata all'inizio.
Forte afflusso ad Andermatt
L'aumento più forte dell'affluenza è stato però registrato da Andermatt (UR): nel 2023 un pernottamento invernale su cinque da parte di turisti stranieri era da mettere in conto agli Stati Uniti, mentre prima della pandemia la quota era solo di uno su venti.
L'esplosione delle notti si spiega con il fatto che nella primavera del 2022 Vail Resorts, il più grande operatore di stazioni sciistiche al mondo, ha annunciato l'acquisto del comprensorio di Andermatt-Sedrun.
Sono così arrivati gli ospiti da oltre Oceano, soprattutto grazie all'Epic Pass, cioè la tessera stagionale valida illimitatamente in tutti i 41 comprensori sciistici in Nord America, Australia, Giappone ed Europa.
Poiché Andermatt-Sedrun è la prima stazione sciistica di Vail Resorts sul vecchio continente questo ha creato molto clamore.
Assai gettonata fra gli americani è anche Zermatt. In termini assoluti la località vicina al Cervino è addirittura la roccaforte statunitense tra i comprensori elvetici: nei mesi di dicembre e gennaio gli americani vi hanno trascorso 47'000 notti. St. Moritz segue al secondo posto con 15'500 pernottamenti.
Anche a Zermatt la progressione coincide pure con il collegamento a uno skipass internazionale, in questo caso l'Ikon Pass di Alterra Mountain Company, il maggior concorrente di Vail Resorts.
Record da 40 anni
Stando alle verifiche della NZZ erano 40 anni che gli ospiti provenienti dagli Stati Uniti non generavano un numero di pernottamenti in Svizzera pari a quello dell'anno scorso. «C'è un vero e proprio entusiasmo per la Svizzera», scrive la testata.
Svizzera Turismo si concentra sulle famiglie americane che guadagnano più di 150'000 dollari all'anno: si tratta di una cifra doppia rispetto al reddito mediano degli Stati Uniti. Gli americani soggiornano in hotel a 4 o 5 stelle e secondo un sondaggio condotto nel 2017 da ST spendono 280 franchi al giorno, più del doppio dei tedeschi.
Colpisce anche la rapidità con cui il turismo americano si è ripreso e addirittura è aumentato, rispetto ad altri paesi, dopo la pandemia di coronavirus. I pernottamenti dei turisti tedeschi sono infatti inferiori al livello pre-Covid e anche gli ospiti cinesi stanno esitando a tornare nella repubblica di Guglielmo Tell.
Zemp afferma che negli Usa i millennial (30-45enni) prestano maggiore attenzione all'equilibrio tra lavoro e vita privata rispetto alle generazioni che li hanno preceduti. Il trionfo del telelavoro e la buona situazione economica permettono di combinare meglio ferie e professione.
I giovani non vogliono aspettare per viaggiare in Europa
In passato gli americani aspettavano di avere più di 50 anni per viaggiare in Europa. Dopo due anni di pandemia, i millennial non vogliono attendere: approfittano della flessibilità del mondo del lavoro per fare vacanze sulla neve in Europa.
Sempre secondo Zemp sono alla ricerca di autenticità: sebbene le condizioni della piste negli Stati Uniti siano molto buone, le stazioni sciistiche americane spesso non hanno il fascino dei villaggi di montagna svizzeri. «Breckenridge non è Zermatt», sottolinea l'esperto.
Zemp vede segnali che indicano che il boom continuerà: a partire dal 28 marzo Swiss offrirà un ulteriore collegamento aereo da Washington a Zurigo e in giugno Delta rilancerà un volo diretto Atlanta-Zurigo dopo un'interruzione di dieci anni. Questo porterà ancora più ospiti americani sulle Alpi elvetiche.
Perché negli USA sciare costa così tanto?
La Svizzera è effettivamente meno cara per sciare: a titolo d'esempio negli Stati Uniti chi nel prossimo fine settimana vuole lanciarsi sulle piste di località come Breckenridge o Beaver Creek è chiamato a sborsare oltre 250 dollari per una giornaliera. Anche il noleggio degli sci, i trasporti e gli alberghi sono più costosi. Negli Stati Uniti lo sci è diventato da tempo uno sport di lusso.
Il motivo è da ricercare nel modello di affari. Negli Usa una società possiede l'intero comprensorio sciistico, inclusi i ristoranti, gli alberghi, il noleggio e gli impianti di risalita: questa impresa può poi stabilire i prezzi.
Il leader del settore Vail Resorts vende però – esclusivamente nella pre-stagione – l'Epic Pass, la stagionale da 1000 dollari relativamente a buon mercato rispetto a una giornaliera. Il vantaggio per l'azienda: prima che cada la prima neve le casse sono già piene.
Ciò che potrebbe scoraggiare gli americani dall'optare per vacanze sulla neve in Svizzera è il volo lungo e costoso. E il soggiorno a Zermatt, Engelberg o Andermatt è economicamente vantaggioso solo se si ci si ferma a lungo o se si prenota in anticipo: ma questo è esattamente quello che succede, spiega Zemp.
Gli ospiti statunitensi spesso prenotano sei mesi prima della partenza e combinano la loro vacanza sugli sci con visite a città quali Lucerna, Zurigo o Berna.