Meteo In Svizzera calo netto dei danni da maltempo nel 2022 

nide, ats

8.6.2023 - 10:30

Tra il 7 e l'8 settembre 2022, nel Malcantone, le copiose precipitazioni hanno provocato lo straripamento di torrenti e la conseguente rottura degli argini, nonché lo spostamento a valle di detriti.
Tra il 7 e l'8 settembre 2022, nel Malcantone, le copiose precipitazioni hanno provocato lo straripamento di torrenti e la conseguente rottura degli argini, nonché lo spostamento a valle di detriti.
Keystone

Alluvioni, cadute massi, frane e colate detritiche non hanno di certo risparmiato il 2022, ma il loro impatto economico si è aggiudicato un posto nella classifica delle 10 annate in cui si sono registrati meno danni negli ultimi 51 anni.

8.6.2023 - 10:30

Nel 2021, ad esempio, i costi provocati dal maltempo ammontavano a dieci volte in più rispetto a quelli dell'anno seguente, in cui le spese di riparazione hanno ammontato a un totale di 45 milioni di franchi.

Le statistiche riportate oggi in un comunicato odierno dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL sono eloquenti: l'anno scorso, in più di 9 casi su 10, a provocare danni sono state le alluvioni, mentre nel 9% restante si trovano, nell'ordine, le cadute massi e frane (4%), gli smottamenti (3%) e le colate detritiche (2%).

La siccità ha contrastato il maltempo 

Sebbene non sia di per sé un elemento positivo, la siccità che ha caratterizzato il 2022 ha contrastato il maltempo. Ciononostante, a livello locale, «si sono registrati danni ingenti», si legge nella nota.

Tra questi episodi spuntano anche quelli relative alle copiose precipitazioni che, tra il 7 e l'8 settembre 2022, hanno infuriato specialmente nel Malcantone: esse hanno provocato lo straripamento di torrenti e la conseguente rottura degli argini, nonché lo spostamento a valle di detriti. I comuni più colpiti in questo caso sono stati Manno, Agno e Bioggio.

Circa dopo due mesi, durante la mattina del 4 dicembre, in Val Calanca, tra Castaneda (GR) e Buseno (GR), si è assistito a una caduta di massi per un totale di circa 600 metri cubi, a causa della quale i villaggi siti a valle sono stati isolati dal mondo esterno per più di quattro giorni.

Dal 1972 l'Istituto WSL dispone di una banca dati in continuo allestimento, a cui contribuisce anche l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), grazie alla quale è possibile registrare e consultare i danni provocati dai fenomeni atmosferici di cui sopra.

nide, ats