Tutela dell'infanziaCampagna per i diritti dei bambini, facilitare accesso ai sostegni
ed, ats
8.6.2021 - 15:02
La Rete svizzera diritti del bambino lancia oggi una campagna per sensibilizzare la popolazione e i politici sul fatto che nella Confederazione i diritti dei piccoli e degli adolescenti non sono messi in atto in modo sufficiente.
ed, ats
08.06.2021, 15:02
08.06.2021, 15:25
SDA
Ad esempio, la Svizzera, a differenza di molti dei suoi vicini europei, non ha un divieto esplicito della violenza in famiglia. Il diritto a un'educazione non violenta deve essere ancorato nel codice civile, ha rivendicato in una conferenza stampa oggi a Berna l'associazione di ONG che si battono per il riconoscimento e l'applicazione della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia.
In Svizzera quasi la metà di tutti i bambini subisce violenza fisica e psicologica nella sua educazione, e uno su cinque subisce addirittura una violenza grave, afferma la Rete. Ci sono poi anche grandi differenze tra i cantoni in quanto a offerte di prevenzione e intervento precoce.
E anche in altri ambiti viene criticato lo «spirito cantonale». Per esempio, il luogo di residenza e il background socio-economico della famiglia determinano se i bambini e i loro genitori ricevono un aiuto tempestivo e competente in caso di problemi. A dipendenza di dove si abita varia infatti molto l'accesso ai servizi di aiuto a bassa soglia, ossia raggiungibili facilmente, sburocratizzati, basati sulla accoglienza mirata alla riduzione del danno.
Secondo la Rete svizzera diritti del bambino i ragazzi devono avere gli stessi diritti, e nella stessa misura, in tutta la Svizzera. Occorre quindi una strategia nazionale nell'ambito della prevenzione della violenza, dell'accesso ai servizi di aiuto per le famiglie, della qualità dei luoghi di assistenza e delle regole di affidamento.
L'associazione di ONG ricorda che secondo l'Ufficio federale di statistica, in Svizzera 260'000 bambini vivono sulla soglia di povertà. Per loro ciò significa uno svantaggio materiale che comporta anche esclusione sociale e peggiori opportunità educative. Le famiglie svantaggiate devono quindi essere sostenute in tutto il Paese con un'ampia assistenza familiare supplementare.
La situazione è particolarmente difficile per i bambini rifugiati, per i quali non sono garantiti ovunque alloggi adatti a loro e alle loro famiglie. Più della metà dei richiedenti asilo minorenni soffrono di stress psicologico, è stato sottolineato nella conferenza stampa odierna. Pertanto, i bambini rifugiati dovrebbero poter beneficiare di servizi psicosociali a bassa soglia, oltre che di un ambito abitativo e di sostegno adeguato.
Secondo la Rete svizzera diritti del bambino il suo rapporto – che sarà presentato questa settimana a Ginevra al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell'infanzia – mostra chiaramente che la confederazione ha ancora molta strada da fare prima che i diritti dei ragazzi siano pienamente attuati.