Pandemia Il Festival di Cannes al via domani, ma con una grande paura

SDA

5.7.2021 - 15:04

Tutto pronto a Cannes
Tutto pronto a Cannes
AP

L'idea che si ha su questa edizione del Festival di Cannes è che ci sia una grande paura che non si vuole mostrare. E così ognuno alla fine è più realista del re: tampone salivare ogni 48 ore per i fotografi destinati al tappeto rosso? Se si chiede all'ufficio preposto, il personale paramedico nel dubbio rilancia: «Meglio farlo ogni 24 ore».

Che si sia fatto forse il passo più lungo della gamba sta insomma tutto nello zelo di chi cerca di far rispettare le regole anche oltre le regole stesse.

Il fatto è che questa edizione di Cannes, la 74ma, che parte domani e si chiude il 17 luglio, dimostra, ancora una volta, che nulla sarà più lo stesso nel post-Covid anche se non lo si ammette troppo.

I numeri

Intanto i numeri; sono previsti 18.000 accrediti, tra cui quattromila giornalisti, contro i 40.000 delle scorse edizioni. E questo anche grazie a un mercato sdoppiato. Ovvero un 80% dei buyer si sono gettati sul mercato virtuale del 28, 29 e 30 giugno (in cui però mancavano i film in programma a Cannes) e un 40% cento (un 20% ha scelto entrambe le opzioni) invece ha preferito quello di presenza che si svolge nei cinema tradizionali della Croisette, come l'Olympia e l'Arcade.

Sono andate insomma in pensione le salette posizionate al piano -1 del Palais, spazi angusti e pericolosi, ma vero tempio storico del Marché.

Tornando alla paura, ritirare l'accredito richiede una lunga fila, nessun controllo della Green Card che hai tanta voglia di ostentare per far capire: attenzione io sono in regola! Una volta arrivato il tuo turno l'assistente ti passa il badge dell'accredito attraverso la stretta fessura di un gabbiotto blindato dove è posizionato per lavorare.

Il vero inferno è entrare nel Palais

Ma il vero inferno è entrare nel Palais. Qui la Green Card da mostrare sul telefonino, o su carta, ti viene chiesta ben due volte: all'ingresso e poi prima dei controlli con il metal detector. Il Palazzo poi, ancora in allestimento, grazie al Covid, ha accelerato il processo della scomparsa della carta.

I tradizionali enormi Casier di ferro dove potevi ritirare la tua posta-stampa personale e i press book non ci sono più: tutto è diventato digitale. Con la sicura gratitudine degli alberi, la dematerializzazione del festival francese ha fatto passi da gigante.

D'altronde, in questo senso, Cannes esce da un buco temporale di due anni, l'ultima edizione era del 2019, e solo ora ha dovuto adottare una nuova prospettiva, allo stesso tempo sanitaria e verde, già sposata ad esempio dal Festival di Venezia. Questo comprende anche la prenotazione on line dei posti per assistere alle proiezioni – ovvero una 'billetterie dématérialisée' – già adottata al Lido con successo l'anno scorso, che sulla Croisette sarà però messa alla prova da un numero molto più alto di accreditati.

Infine, una curiosità. Il grande pannello di 288 metri quadrati con il manifesto ufficiale di Spike Lee, appena posto sul Palais e che campeggia sul tappeto rosso più famoso del mondo, mostra solo la parte alta del viso del regista, quasi a nascondere una mascherina che non si vuole mostrare.