CICR Peter Maurer: «La tradizione da sola non basta più»

clsi, ats

13.9.2022 - 12:34

A poche settimane dalla sua partenza, il presidente del CICR Peter Maurer stila un bilancio dei dieci anni a capo dell'organizzazione, che alla sua guida è diventata sempre più professionale: "La tradizione del CICR non basta più per avere sostegno", osserva.
A poche settimane dalla sua partenza, il presidente del CICR Peter Maurer stila un bilancio dei dieci anni a capo dell'organizzazione, che alla sua guida è diventata sempre più professionale: "La tradizione del CICR non basta più per avere sostegno", osserva.
Keystone

A poche settimane dalla sua partenza, il presidente del CICR Peter Maurer stila un bilancio dei dieci anni a capo dell'organizzazione, che alla sua guida è diventata sempre più professionale: «La tradizione del CICR non basta più per avere sostegno», osserva.

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«Se fossimo rimasti nella cultura delle ONG, i donatori avrebbero smesso di finanziarci», afferma Maurer dalle pagine dell'edizione odierna di Le Temps. «Poiché siamo in debito con loro, abbiamo dovuto professionalizzare la gestione delle nostre risorse», ha aggiunto. Per ottenere il sostegno, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) deve quindi «meritarselo», poiché la tradizione propria all'organizzazione non basta più.

Tra i cambiamenti avviati da Peter Maurer c'è stato un riavvicinamento al settore privato. Una strategia che non è stata sostenuta all'unanimità. La sua nomina nel consiglio di fondazione del World Economic Forum (WEF) nel 2014, ad esempio, ha suscitato critiche, con alcuni che temevano una perdita di credibilità sul terreno.

«Si trattava di collegare il CICR a discussioni che gli avrebbero permesso di capire meglio il mondo», si difende il bernese. «Non ho mai partecipato agli eventi e al consiglio di amministrazione da una prospettiva particolarmente operativa».

«Mondo polarizzato»

Per quanto riguarda l'immagine che l'organizzazione trasmette all'opinione pubblica, Maurer spiega che i fondamenti chiave del CICR, ossia neutralità e riservatezza, «non convengono a molte persone in un mondo sempre più polarizzato, in cui si comunica sempre di più».

Ma questo problema è ciclico, precisa: «la comprensione della neutralità è fortemente legata alla valutazione di un conflitto. E i principi umanitari di neutralità e riservatezza sono contro-instintivi».

«I calcoli sbagliati dei dirigenti»

Peter Maurer si dice «abbastanza soddisfatto» della sua carriera al CICR, ma si rammarica comunque di non poter cambiare gli «errori di calcolo» di alcuni leader. «Pensano sempre di riuscire a porre fine alle guerre molto rapidamente. Ma un conflitto dura 25 anni. E ciò non li ha mai dissuasi», rileva.

Il presidente del CICR lascerà il suo incarico alla fine del mese per assumere dal primo di ottobre la presidenza del Basel Institute of Governance, un'organizzazione internazionale senza fini di lucro dedicata alla lotta alla corruzione e ad altri crimini finanziari nonché al rafforzamento della buona gestione di governo in tutto il mondo.

Maurer è stato inoltre eletto nel consiglio di amministrazione dell'assicuratore Zurich. Continuerà poi i suoi incarichi per il Forum economico mondiale (WEF).