Studio Consumo di vino aumentato con il lockdown

ATS

26.5.2020 - 21:12

Nei mesi di lockdown il consumo di vino è aumentato in modo marcato.
Nei mesi di lockdown il consumo di vino è aumentato in modo marcato.
Source: KEYSTONE/ANTHONY ANEX

Nei mesi di lockdown, anche a causa della quarantena passata a casa, la frequenza del consumo di vino «è aumentata in modo marcato», con una diminuzione di birra e alcolici. La più alta frequenza di consumo di vino si è verificata tra i 30 e i 50enni.

A dirlo è uno studio condotto dall'Euawe, l'Associazione europea di economisti del vino e dall'Università di Bordeaux, grazie a un sondaggio realizzato in Spagna, Belgio, Italia, Francia, Austria, Germania, Portogallo e Svizzera.

Al lavoro (basato su un campione di 6600 risposte) hanno partecipato anche ricercatori delle Università di Verona, Padova, Bologna e della Liberà Università di Bolzano.

In Francia l'aumento più pronunciato

In Francia l'aumento al consumo è stato più pronunciato, ma in Spagna, Italia e Portogallo nelle fasce d'età più anziane la tendenza a consumare vino è risultata maggiore.

Secondo i ricercatori fattori come il reddito familiare e il non avere figli a casa hanno contribuito ai maggiori consumi, con famiglie a basso reddito che invece hanno aumentato la frequenza del consumo di birra.

I risultati hanno evidenziato, comunque, una riduzione di spesa per le bevande alcoliche, con una diminuzione «significativa» del prezzo medio di acquisto del vino.

Esplosione del fenomeno delle degustazioni digitali

Oltre l'80% degli intervistati non ha acquistato vino online, ma a farlo per la prima volta è stato l'8,3% degli italiani, il 6,6% degli spagnoli, il 5,2% dei portoghesi e il 4,6% dei francesi.

Inoltre, c'è stata una «esplosione del fenomeno delle degustazioni digitali» guidate attraverso webinar. Questo fenomeno è stato «rilevante» tra i giovani studenti italiani e tra i francesi giovani e adulti tra i 30 e i 50 anni.

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