Covid, Oms: «L'Europa e' di nuovo l'epicentro della pandemia»
«I ritmi di crescita sono preoccupanti, soprattutto nelle fasce di popolazioni piu' deboli. Rischiamo di perdere 500 mila vita entro febbraio 2022. Siamo, di nuovo, l'epicentro» della pandemia. Cosi' il direttore per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge, manifestando in conferenza stampa la preoccupazione dell'agenzia Onu per il ritmo nuovamente sostenuto di contagi da Covid nella regione europea (che per L'Oms conta 53 paesi includendone alcuni centroasiatici).
04.11.2021
L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha manifestato preoccupazione per il ritmo con cui ha ripreso a diffondersi la pandemia da Covid in Europa, stimando che da qui a febbraio si potrebbe registrare un altro mezzo milione di morti nel Vecchio Continente.
«L'attuale ritmo dei contagi nei 53 Paesi della regione europea suscita forte preoccupazione», ha detto il direttore per l'Europa dell'Oms, Hans Kluge, oggi in conferenza stampa, aggiungendo che una proiezione affidabile lascia prevedere «un altro mezzo milione di morti da Covid-19» entro febbraio se l'attuale tendenza dovesse continuare.
+6% di casi, crescita più alta al mondo
Per la quinta settimana consecutiva, infatti, i casi di Covid-19 sono aumentati. E negli ultimi 7 giorni si è registrato un aumento del 6%, il dato più alto a livello globale.
L'Europa è anche la regione con il più alto tasso di contagi al mondo, con 192 casi ogni 100 mila persone, seguita dalle Americhe con 72 casi ogni 100 mila persone. A livello globale, i decessi per Covid-19 sono inoltre aumentati dell'8%, con il dato più alto nel Sudest Asiatico (+50%) e il calo maggiore in Africa (-13%).
Ema: «Siamo già nella quarta ondata di pandemia»
Nel frattempo un allarme è stata espressa anche dall'Agenzia europea del farmaco: «Siamo già nella quarta ondata della pandemia», ha infatti affermato il responsabile Marco Cavaleri in una conferenza stampa.
Cavaleri ha aggiunto che «ci sono soggetti particolarmente vulnerabili al virus del Covid. Già raccomandiamo una terza dose per pazienti immunodepressi e non è escluso che questa categoria di persone che non rispondono alla vaccinazione possa avere benefici da una quarta dose già adesso».
«Stiamo raccogliendo dati per dare indicazioni certe il prima possibile sulle fasce di popolazione che potrebbero beneficiare di una quarta dose nel prossimo futuro», ha aggiunto.