Le misteriose venature rosse che segnano la superficie ghiacciata di Europa, la luna di Giove che sotto la superficie nasconde un grande oceano, potrebbero essere fatte da cristalli di acqua e sale che si generano solo dalla combinazione di freddo e altissime pressioni.
Un'immagine non datata, resa disponibile il 04 luglio 2016 dalla NASA, mostra un rendering artistico della sonda Juno durante uno dei suoi passaggi ravvicinati su Giove. Lo scopo principale della missione Juno, prolungata fino al 2025, è studiare il campo magnetico di Giove attraverso una sonda in orbita polare.
Questa immagine resa disponibile dalla NASA nel 2014 mostra Europa, la luna ghiacciata di Giove in una vista a colori rielaborata, realizzata a partire dalle immagini catturate dalla sonda Galileo alla fine degli anni Novanta. Giovedì 29 settembre 2022 la sonda Juno della NASA si è avvicinata a Europa mai come negli ultimi 20 anni.
Un'immagine non datata, resa disponibile il 04 luglio 2016 dalla NASA, mostra un rendering artistico della sonda Juno durante uno dei suoi passaggi ravvicinati su Giove. Lo scopo principale della missione Juno, prolungata fino al 2025, è studiare il campo magnetico di Giove attraverso una sonda in orbita polare.
Questa immagine resa disponibile dalla NASA nel 2014 mostra Europa, la luna ghiacciata di Giove in una vista a colori rielaborata, realizzata a partire dalle immagini catturate dalla sonda Galileo alla fine degli anni Novanta. Giovedì 29 settembre 2022 la sonda Juno della NASA si è avvicinata a Europa mai come negli ultimi 20 anni.
La scoperta, del gruppo di ricerca internazionale guidato dall'Università di Washington, è pubblicata sulla rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti (Pnas).
Europa è uno dei pochissimi corpi del Sistema Solare in cui è presente in modo stabile acqua in forma liquida, sebbene si trovi sotto uno strato di ghiaccio spesso migliaia di metri, e per questo è considerata uno dei siti più importanti per cercare possibili forme di vita aliena.
Come si è fatta la scoperta?
Le sonde che finora l'hanno studiata da vicino hanno osservato che la superficie ghiacciata di Europa è segnata da lunghe e profonde striature rosse e solo adesso è emerso che la colorazione si deve alla presenza di particolari cristalli di sale la cui origine era stata finora un mistero.
Ricostruendo in laboratorio le temperature e le grandissime pressioni esistenti nelle profondità degli oceani di Europa è stato possibile per la prima volta ricostruire l'origine di questi strani cristalli composti da poche molecole di sale e che si sviluppano attraverso una serie di reazioni chimiche finora poco indagate.
Secondo gli autori della ricerca, i cristalli potrebbero essersi formati a circa una decina di chilometri di profondità sotto i ghiacci e a temperature di -50 gradi e poi sono stati lentamente spinti verso la superficie.
La conferma con le prossime missioni spaziali
La scoperta chiarisce per la prima volta i meccanismi che porterebbero alla strana colorazione di Europa e che potrebbe rivelarsi utile anche per i dispositivi di accumulo di energia che si usano a livello commerciale, che usano proprio cristalli di sale.
I ricercatori sperano ora di poter confermare la teoria analizzando campioni del ghiaccio di Europa grazie alle prossime missioni spaziali come Juice, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), il cui lancio è previsto in aprile.