Fondi russi confiscati Deputati USA e britannici a Berna: «Non restituire i soldi alla Russia»

pl, ats

11.3.2023 - 14:47

La madre dell'avvocato Sergei Magnitsky, Nataliya Magnitskaya,  mostra una foto del figlio durante un'intervista (foto d'archivio del 30 novembre 2009)
La madre dell'avvocato Sergei Magnitsky, Nataliya Magnitskaya, mostra una foto del figlio durante un'intervista (foto d'archivio del 30 novembre 2009)
Keystone

Un senatore statunitense e alcuni parlamentari britannici temono che la Svizzera possa restituire alla Russia beni congelati a persone vicine al Cremlino. Come i loro omologhi europei due settimane fa, chiedono ai rispettivi governi di fare pressione su Berna.

11.3.2023 - 14:47

La nuova presa di posizione è stata rivelata ieri dalla tv romanda RTS.

«Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è stato informato delle lettere che i parlamentari americani, britannici ed europei hanno inviato rispettivamente al Segretario di Stato americano A. Blinken, al ministro degli Esteri britannico J. Cleverly e all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza J. Borrell», ha confermato oggi il DFAE a Keystone-ATS.

Il caso Magnitsky

Le lettere in questione riguardano fondi russi bloccati in Svizzera all'inizio degli anni 2010 in relazione al caso dell'avvocato Sergei Magnitsky. Quest'ultimo era un consulente della società londinese Hermitage Capital in Russia, morto in un carcere di Mosca nel novembre 2009. Magnitsky era stato arrestato un anno prima dopo aver denunciato una vasta frode che riteneva architettata dalla polizia russa e da funzionari del fisco a danno del suo datore di lavoro e dello Stato russo.

Secondo quanto riportato ieri dal telegiornale romando 19:30, il Tribunale penale federale (TPF) ha recentemente stabilito che i fondi possono essere restituiti alla Russia. La decisione non è però ancora definitiva ed è oggetto di un ricorso.

«La Svizzera ha rirpeso le sanzioni dell'Unione europea contro la Russia, ma nessuna delle tre persone citate nelle lettere dei parlamentari – Vladlen Stepanov, Dmitry Kluyev e Denis Katsyv – figura nell'attuale elenco delle persone sanzionate dall'UE», scrive il DFAE. «Non sono pertanto soggette al congelamento dei beni ai sensi della legge svizzera sulle sanzioni internazionali».

Una vicenda complessa

Il procedimento penale in questione è di esclusiva competenza della giustizia e il governo non è coinvolto, sottolinea il DFAE. Stando alle informazioni disponibili – prosegue il DFAE – tutti i valori patrimoniali, vale a dire 18 milioni di franchi, restano bloccati in Svizzera nell'ambito del procedimento penale.

All'inizio di febbraio, il TPF ha emesso due nuove decisioni in questo complesso caso. In sostanza, ha respinto le richieste di cinque ricorrenti per la restituzione di circa 16 milioni di franchi sequestrati nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio di denaro chiusa nel 2021 dal Ministero pubblico della Confederazione.

pl, ats