Medio Oriente Il direttore del CICR: «Non riprenderemo il mandato di UNRWA»

ats

29.4.2024 - 08:00

Pierre Krähenbühl è stato per anni alla testa dell'agenzia Onu prima di passare al CICR.
Pierre Krähenbühl è stato per anni alla testa dell'agenzia Onu prima di passare al CICR.
Keystone

Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non rimpiazzerà l'UNRWA, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi.

29.4.2024 - 08:00

A dirlo è il direttore generale dell'organo con sede a Ginevra Pierre Krähenbühl, secondo cui «abbiamo già sufficientemente da fare senza cercare di sostituirsi ad altre organizzazioni».

«Abbiamo mandati totalmente diversi», afferma Krähenbühl in un'intervista concessa all'edizione odierna di «Le Temps». «L'UNRWA ha ricevuto il suo dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il CICR dalle Convenzioni di Ginevra. Dunque non riprenderemo il loro».

Come noto, l'UNRWA è nel mirino delle critiche da tempo per i suoi presunti legami con Hamas. Molti Paesi, fra cui la Svizzera, hanno sospeso i finanziamenti. Alcuni politici di UDC e PLR hanno espresso la volontà che il ruolo svolto dall'agenzia passasse nella mani del CICR.

Prima di diventare da inizio aprile direttore generale del CICR – e quindi il numero due dell'organizzazione dietro la presidente Mirjana Spoljaric Egger – proprio Krähenbühl è stato alla guida dell'UNRWA fra il 2014 e il 2019. Aveva poi dimissionato dopo accuse di cattiva gestione e abuso di potere.

A marzo il ginevrino è stato attaccato da senatori repubblicani americani, i quali, sotto la minaccia di un taglio dei fondi da parte del loro Paese, hanno chiesto che lasciasse il CICR. Sollecitato sulla questione dal giornale romando, il ginevrino ha replicato che, al momento della sua assunzione, l'Onu ha chiaramente precisato come non vi fosse nulla a sostegno dei rimproveri sollevati nei suoi confronti.

Lo stesso CICR si trova peraltro in difficoltà finanziarie. Il budget è stato ridotto di 700 milioni di franchi per il 2024 e 4000 posti di lavoro sono stati soppressi. «Gli ultimi licenziamenti sono avvenuti a marzo», specifica Krähenbühl, stando al quale la coesione e la fiducia interna ne hanno risentito.

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha inoltre dovuto limitare le sue attività, in particolare in Iraq, Sud Sudan e Nigeria. Il ginevrino ritiene però che, dopo aver proceduto ai tagli del budget e all'elaborazione di una nuova strategia istituzionale, la situazione economica ora si sia stabilizzata.

ats