Fondo nazionale svizzero Egger: «L'esclusione da Horizon danneggia la ricerca e l'economia»

falu, ats

12.11.2022 - 11:20

Attualmente la Svizzera è esclusa dalle parti più importanti della ricerca spaziale e quantistica.
Attualmente la Svizzera è esclusa dalle parti più importanti della ricerca spaziale e quantistica.
Keystone

Il presidente del Consiglio nazionale di ricerca del Fondo nazionale svizzero (FNS) Matthias Egger lancia l'allarme per la persistente esclusione della Confederazione dal programma di ricerca Horizon dell'UE: rischiamo di rimanere indietro quale piazza di ricerca.

Keystone-SDA, falu, ats

«La mancata partecipazione per un periodo di tempo prolungato danneggia sia la scienza che l'economia», ha dichiarato l'ex presidente della Task Force Covid-19 della Confederazione in un'intervista alla «Schweiz am Wochenende». Con oltre 90 miliardi di euro, Horizon è il più grande programma di ricerca al mondo.

«Le imprese svizzere ne hanno tratto grande vantaggio, ma ora ciò non è più possibile in settori essenziali», ha detto Egger. «Se la Svizzera non è più attrattiva per i giovani di talento, prima o poi la penuria di manodopera qualificata si aggraverà». Anche gli atenei ne risentono: egli sa ad esempio di un matematico che è andato negli Stati Uniti invece che al Politecnico di Zurigo.

La Svizzera è stata esclusa da Horizon già una volta, dopo il «sì» all'iniziativa sull'immigrazione di massa nel 2014. «Allora il numero di progetti a guida svizzera è sceso da diverse centinaia a praticamente zero», ha affermato Egger, spiegando che dopo il rinnovo dell'associazione al programma ci sono voluti anni per recuperare questo deficit. Attualmente la Svizzera è esclusa dalle parti più importanti della ricerca spaziale e quantistica.

Egger accoglie con favore le misure transitorie elvetiche in attesa di un'eventuale nuova associazione. «Ma le cose stanno così: la competizione ora si svolge in casa e non a livello europeo con i migliori». L'influenza e lo status internazionale vanno persi. «Il programma quadro europeo e la cooperazione con i paesi vicini – sottolinea il presidente del Consiglio nazionale di ricerca del FNS – non possono essere sostituiti».