Stati UnitiL'esercito statunitense apre a più femminilità, addio al chignon
SDA
27.1.2021 - 18:04
Nuova rivoluzione nell'esercito statunitense, le donne soldato non saranno più costrette a raccogliere i capelli a 'tuppo', una specie di chignon con coda e potranno mettersi lo smalto sulle unghie.
A seguito di un'indagine richiesta a luglio dall'ex ministro della Difesa Mark Esper nel bel mezzo di un dibattito sulla discriminazione razziale all'interno delle forze statunitensi, l'esercito ha annunciato martedì durante una conferenza stampa di aver deciso di autorizzare le acconciature femminili adatte a tutti i tipi di capelli.
Per una donna militare con i capelli lunghi il 'tuppo' obbligatorio lascia ora il posto a una coda di cavallo o a trecce che possono essere tirate indietro o sulla testa. Queste acconciature sono consentite purché non interferiscano con l'uso della divisa o del casco durante le operazioni. Si tratta di un passo avanti soprattutto per le soldatesse che appartengono ad etnie diverse da quella caucasica.
Sarà possibile anche il rossetto
Tra le soldatesse erano sorti anche problemi di salute o di sicurezza. Alcune donne avevano riportato la perdita di capelli o danni al cuoio capelluto a causa dello chignon troppo stretto. Un 'tuppo' troppo voluminoso inoltre non entra nell'elmetto da combattimento e crea problemi di visibilità.
Le nuove regole, che entreranno in vigore a febbraio, non si estendono agli uomini ai quali ad esempio non è consentito non rasarsi.
È consentito anche il rossetto, ma in tonalità neutre, così come lo smalto per unghie che ora è consentito agli uomini che lavorano in ambienti in cui le loro mani sono a frequente contatto con prodotti chimici aggressivi. La vernice di colore «estrema» (blu, nera, viola o fluorescente) rimane proibita.
Riforme dopo la morte di George Floyd
Dalla morte a fine maggio di George Floyd, un uomo di colore ucciso durante il suo arresto da un poliziotto bianco, l'esercito degli Stati Uniti, che è una delle istituzioni dove le minoranze sono più rappresentate, ha aperto un grande dibattito sul razzismo.
Ha bandito la bandiera confederata su tutte le basi militari statunitensi, dove questo vessillo, spesso visto come un simbolo di razzismo, è esposto di frequente nelle caserme o nelle sale comuni.
Il Pentagono si era anche pronunciato a favore del cambio del nome delle basi militari che portano quelli in onore dei generali confederati, un'idea a cui l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si era opposto.