Natura Le foreste svizzere sono in difficoltà a causa della siccità e dell'azoto

mh, ats

16.5.2022 - 15:58

L'azoto, l'acidificazione del suolo e la siccità legata al cambiamento climatico stanno mettendo a dura prova le foreste svizzere. È quanto emerge dal monitoraggio costante dei boschi condotto su incarico di otto cantoni, fra i quali i Grigioni. Queste problematiche sono aggravate da un fungo che attacca i frassini. A resistere meglio sono le querce.

Boschi a rischio per la siccità (immagine illustrativa)
Boschi a rischio per la siccità (immagine illustrativa)
KEYSTONE

16.5.2022 - 15:58

L'analisi, presentata oggi, è stata realizzata dall'Istituto di biologia vegetale applicata (IAP) in 190 aree boschive tra il 2017 e il 2021. Sostenuta dall'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), è stata avviata su richiesta anche di Berna, Zurigo, Turgovia, Soletta, Argovia, Basilea Campagna e Città, oltre che dei servizi ambientali della Svizzera centrale.

Troppo azoto nefasto

Elevati apporti di azoto acidificano il suolo, generano una carenza di altri nutrienti e portano a un indebolimento delle specie arboree studiate, ovvero faggio, abete rosso e quercia. La sensibilità ai parassiti e agli effetti del cambiamento climatico, come siccità e tempeste, aumenta e la crescita degli alberi viene compromessa.

Diminuisce inoltre la diversità e la quantità di funghi micorrizici, quelli che vivono in simbiosi con le piante nell'ambito dell'apparato radicale. Gli alberi sono così meno in grado di assorbire nutrienti e acqua. Per avere foreste sane è pertanto fondamentale ridurre ulteriormente l'apporto di azoto da parte dell'agricoltura (allevamento), dell'industria e del traffico, sottolineano gli autori.

Faggi indeboliti patiscono siccità e umidità

Dalle analisi è emerso che l'estate calda e secca del 2018 ha causato molti più danni ai faggi e agli abeti rossi rispetto a quella altrettanto secca del 2003. La ragione è da ricondurre probabilmente all'inizio precoce della siccità del 2018 e all'accumulo di annate poco piovose sin dal 2015.

È però altrettanto vero che faggi fortemente indeboliti possono non riprendersi completamente e morire prematuramente anche dopo un'estate particolarmente umida come quella del 2021. Il cambiamento climatico pone quindi importanti sfide economiche ed ecologiche ai proprietari di foreste, ai servizi specializzati e alle autorità.

Siccità, querce resistono meglio

Paragonando le diverse essenze, appare evidente che gli effetti negativi della siccità estiva sono stati significativamente meno pronunciati sulle querce.

Queste ultime possono sopportare anche un clima estivo più caldo e secco, ciò che le rende importanti per le foreste svizzere. Oltretutto rappresentano un habitat per molti insetti e uccelli e forniscono legno di alta qualità.

Frassino in difficoltà

Lo studio si è infine interessato anche alla diffusione di un fungo proveniente dall'Asia che dal 2008 ha colpito quasi tutti i frassini della Svizzera.

Buona parte di questi alberi sta morendo, ma i ricercatori hanno individuato delle piante – circa il 5% del totale – che sembrano essere tolleranti all'attacco. Il mantenimento di questi individui sani è fondamentale per la sopravvivenza della specie.

mh, ats