Friburgo A processo un agricoltore di Sorens, accusato di duplice omicidio

lp, ats

6.2.2023 - 10:55

Il villaggio friburghese di Sorens, teatro del duplice omicidio. (immagine d'archivio)
Il villaggio friburghese di Sorens, teatro del duplice omicidio. (immagine d'archivio)
Keystone

Un agricoltore 33enne di Sorens (FR), accusato di aver assassinato due uomini, padre e figlio, nel marzo 2020 per una faccenda di acquisto di trattori è a processo fino a mercoledì davanti al Tribunale penale della Gruyère. La sentenza è prevista per il 1° marzo.

6.2.2023 - 10:55

Padre e figlio, di origini macedoni ma residenti a Cugy (VD), rispettivamente di 47 e 23 anni, sono stati colpiti da quattro colpi d'arma da fuoco mentre cercavano di fuggire prima di essere gettati nella fossa dei liquami. L'atto d'accusa del Ministero pubblico delinea la scena in modo crudo.

Secondo i periti psichiatri menzionati nel documento di 13 pagine, l'accusato presenta un profilo normale. Era dunque perfettamente cosciente dei suoi atti prima di commetterli e i giudici non gli accordano nessuna scemata imputabilità nel commisurare la pena, che potrà andare fino alla prigione a vita.

Nessun precedente

L'individuo presenta tuttavia un'"immaturità affettiva», una «fiducia in sé stesso alterata» e una «impulsività nel senso di una difficoltà a percepire le conseguenze dei suoi atti» o ancora «una mancanza di empatia e di difficoltà a esprimere le proprie emozioni». Ma nessun disturbo della personalità.

L'agricoltore, che in precedenza non ha destato attenzioni per comportamenti violenti, è accusato di assassinio, turbamento della pace dei defunti e truffa. I fatti si sono svolti in uno chalet di montagna in un alpe della regione di Sorens (FR).

L'imputato aveva minuziosamente premeditato il colpo il 24 marzo 2020. I corpi delle vittime erano avvolti in una rete per fieno appesantita da un coperchio di un tombino. Presentavano ferite inferte con un fucile da caccia, ma anche tracce di colpi al volto inflitte con la canna e il calcio dell'arma.

I tre trattori, una truffa

Nel primo pomeriggio, dopo aver organizzato il futuro luogo del crimine, l'agricoltore era tornato nell'azienda che gestiva con il padre. La sera, i due macedoni si sono recati sul posto per concludere l'acquisto di tre trattori che l'uomo aveva venduto loro e, in caso contrario, il rimborso dei 34'000 franchi versati.

L'imputato non aveva alcuna intenzione di consegnare i mezzi agricoli in questione, di cui due non gli appartenevano. Non era nemmeno in possesso dei soldi, usati per comprare un cavallo alla sua compagna, un veicolo destinato al trasporto della bestia nonché un fucile da caccia, per commettere il crimine.

Prima di recarsi su luogo dell'appuntamento, l'accusato aveva piazzato l'arma carica nel suo pick-up. L'uomo, vista la situazione finanziaria precaria dell'azienda familiare, con 1,5 milioni di debiti e iscritta al registro esecuzione e fallimenti, aveva inoltre stilato una falsa ricevuta che menzionava il rimborso dei 35'000 franchi alle sue future vittime e che queste ultime gliene dovevano 25'000.

Come se niente fosse

Nel corso dell'agguato, l'imputato afferma di aver spiegato ai due macedoni che non aveva più i loro soldi. Il padre l'avrebbe allora aggredito formulando minacce contro la sua compagna. In quell'attimo il friburghese ha imbracciato il fucile. Il figlio era ancora in vita quando è stato gettato nella fossa dei liquami, che al momento dei fatti era piena d'acqua.

L'agricoltore è poi tornato a Sorens dove ha cenato tranquillamente con la compagna. L'indomani ha lavorato come se niente fosse. Nessun testimone ascoltato nel corso dell'istruzione ha segnalato il minimo nervosismo, nemmeno quando dei parenti delle vittime si sono presentati affinché risponda del proprio operato.

L'accusato ha affermato che non si erano presentato all'appuntamento del giorno precedente, sostenendo addirittura di essere il loro creditore. Tuttavia quando è stata la polizia a suonare alla sua porta, disponendo già di un'importante mole di indizi, fra cui la localizzazione dei cellulari delle vittime, ha immediatamente confessato.

lp, ats