USA Imperversa la bufera politica dopo la perquisizione della villa di Trump

SDA

9.8.2022 - 19:15

Dopo il blitz dell'FBI nella residenza dell'ex presidente Trump a Mar-a-Lago, in Florida, i repubblicani vogliono un taglio al budget dell'agenzia. Il tycoon inveisce: «È un nuovo Watergate» e poi pubblica un video di propaganda. La speaker della Camera Nancy Pelosi risponde secca: «Nessuno è al di sopra della legge».

L'ex Presidente Donald Trump durante un intervento al summit dell'America First Policy Institute presso il Marriott Marquis di Washington, martedì 26 luglio 2022.
L'ex Presidente Donald Trump durante un intervento al summit dell'America First Policy Institute presso il Marriott Marquis di Washington, martedì 26 luglio 2022.
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«Qual è la differenza tra questo e il Watergate?». Se lo chiede polemicamente Donald Trump in un post sul suo social Truth dopo la perquisizione della sua residenza in Florida da parte dell'FBI.

«L'unica differenza, attacca l'ex presidente, è che qui sono i democratici che hanno fatto irruzione nella casa del 45esimo presidente degli Stati Uniti». «Cose del genere accadono solo nei Paesi del terzo mondo», ha accusato Trump.

Trump: «Siamo una nazione che sta fallendo ...»

«Siamo una nazione in declino ma torneremo grandi presto». Lo dice Donald Trump in un video pubblicato sul suo social media Truth a poche ore dal blitz.

Il filmato di 4 minuti per lo più in bianco e nero e accompagnato da una musica apocalittica, con tanto di rumori di pioggia e tuoni, è chiaramente un messaggio di propaganda elettorale da parte dell'ex presidente che ancora non si è candidato ufficialmente alle presidenziali del 2024.

«Siamo una nazione che sta fallendo.... Siamo una nazione che per molti versi è diventata uno scherzo. Ma presto torneremo ad essere grandi», dice Trump nel video mentre scorrono le immagini del ritiro degli Usa dall'Afghanistan, di trivelle petroliferi e dell'aumento di casi di Covid alternate a fotogrammi dei suoi comizi.

I repubblicani si scatenano, meno fondi all'FBI?

«Ho visto abbastanza, il dipartimento di Giustizia ha raggiunto uno stato intollerabile di politicizzazione armata», ha twittato il leader della minoranza del Grand Old Party (GOP) alla Camera, Kevin McCarthy, dopo la perquisizione, avvenuta nella notte tra lunedì e martedì in Florida.

«Quando i repubblicani riprenderanno la Camera, ha aggiunto, condurremo un controllo immediato di questo dipartimento, seguiremo i fatti e non lasceremo nulla di intentato».

Molti membri del GOP hanno fatto eco al linguaggio usato dallo stesso Trump nella sua dichiarazione, incluso che «un tale assalto può aver luogo solo in paesi distrutti del Terzo Mondo».

Tra chi chiede di tagliare i fondi del dipartimento di Giustizia e dell'FBI, una delle voci più determinate è quella della deputata ultraconservatrice della Georgia Marjorie Taylor Greene.

Su Twitter ha chiesto l'impeachment del presidente Joe Biden, accusando i democratici di «radicalizzare le forze dell'ordine federali per eliminare i nemici politici» e ha postato l'immagine di una bandiera statunitense capovolta (segno di pericolo o di richiesta di aiuto nel mondo delle bandiere ndr.) seguita da un grido di battaglia in maiuscolo: «Defund the FBI!» («tagliate i fondi all'FBI!»)

Pelosi: «Nessuno è sopra la legge»

La speaker della Camera, Nancy Pelosi ha commentato la perquisizione dell'Fbi nella residenza in Florida di Donald Trump definendola «un passo importante».

«Nessuno è al di sopra della legge, neanche un ex presidente», ha aggiunto la democratica che, durante la presidenza di Trump, è stata una degli avversari più agguerriti del tycoon.

La CNN: «FBI in Florida da Trump già ad aprile»

Agenti dell'FBI fecero visita nella residenza di Donald Trump in Florida lo scorso aprile. Lo rivela la Cnn.

In quell'occasione gli agenti federali incontrarono due avvocati dell'ex presidente, Christina Bobb and Evan Corcoran, e chiesero informazioni sui documenti che presumibilmente Trump portò via dalla Casa Bianca alla fine del suo mandato.

Col piccolo gruppo di agenti che si recò a Mar-a-Lago c'era anche un alto funzionario del dipartimento di Giustizia, Jay Bratt, capo del controspionaggio e del controllo dell'export.

Chi è il giudice che ha autorizzato il raid?

Il giudice della Florida che ha autorizzato il raid di lunedì ha legami con Jeffrey Epstein in quanto ha rappresentato legalmente alcuni dei suoi dipendenti, dai piloti dell'ex milionario a Nadia Marcinkova, descritta dallo stesso Epstein una «schiava del sesso jugoslava».

Lo riporta il New York Post citando alcune fonti, secondo le quali il magistrato che ha autorizzato è Bruce Reinhart, nominato giudice nel 2018.

Alcuni mesi dopo la sua nomina, il Miami Herald aveva riportato che Reinhart aveva rappresentato diversi dipendenti di Epstein in connessione alle indagini sul traffico sessuale nei confronti dell'ex finanziere morto suicida in carcere.