Giustizia 12 mesi di carcere a un attivista per vandalismo contro le macellerie

ATS

8.11.2019 - 20:35

Il proprietario di una macelleria ginevrina vandalizzata da antispecisti.
Il proprietario di una macelleria ginevrina vandalizzata da antispecisti.
Source: KEYSTONE/SALVATORE DI NOLFI

Il Tribunale di polizia di Ginevra ha condannato un attivista antispecista a 12 mesi di carcere da scontare per danneggiamenti e violazione di domicilio. A un'altra militante sono stati inflitti sette mesi sospesi con la condizionale.

Erano alla sbarra perché sospettati di aver commesso atti vandalici contro macellerie, mattatoi, ristoranti e pelliccerie.

«Azioni di sabotaggio» di vetrine di macellerie

Il principale imputato era accusato di aver partecipato a 17 «azioni di sabotaggio» di vetrine di macellerie a Ginevra e Nyon (VD), di danneggiamenti al mattatoio di Perly (GE) e di attacchi a locali legati alla sperimentazione su animali nel canton Friburgo.

La corte ha ritenuto che in sette casi la sua colpevolezza fosse chiara. L'uomo ha trascorso undici mesi in detenzione preventiva ed è stato liberato recentemente su decisione del Tribunale federale. Si tratta di un 28enne recidivo, già condannato cinque volte in passato.

Più mite la pena inflitta a una 22enne ritenuta coautrice di vari atti di vandalismo commessi tra gennaio e novembre del 2018: in molti casi la sua presenza sul luogo del reato non è stata accertata. I due avevano contestato la maggior parte dei fatti.

Non sono mai stati colti in flagrante

Pur emettendo un verdetto di colpevolezza, il giudice unico ha comunque assolto gli attivisti per diversi addebiti inseriti nell'atto di accusa dato che non sono mai stati colti in flagrante. Ha invece respinto le loro richieste di risarcimento per la detenzione preventiva (undici mesi per l'uomo e un mese per la donna).

Il procuratore Adrian Holloway aveva richiesto condanne da scontare di 18 e 12 mesi per i due imputati. La difesa aveva invece invocato l'assoluzione, insistendo sulla debolezza delle accuse e sulla necessità che gli antispecisti hanno di dare visibilità alla loro causa. Secondo Léonard Micheli-Jeannet, uno degli avvocati della difesa, si fa sempre più concreta la possibilità di ricorrere in appello.

Assieme ai due è stato giudicato anche un altro militante animalista, di 21 anni, che aveva presentato appello per una condanna inflittagli in seguito all'occupazione del centro per la lavorazione della carne Bell di Oensingen (SO), nel novembre scorso, e per aver scritto sui muri di un ristorante ginevrino con una bomboletta spray. Il tribunale gli ha inflitto una multa di 20 aliquote giornaliere.

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