Protesta Il francese Mélenchon a un manifestazione pro-Palestina a Ginevra

gsi, ats

3.2.2024 - 19:21

Sulla Place des Nations a Ginevra, Jean-Luc Mélenchon ha sostenuto che è "nostro dovere di esseri umani protestare, gridare e chiedere un cessate il fuoco".
Sulla Place des Nations a Ginevra, Jean-Luc Mélenchon ha sostenuto che è "nostro dovere di esseri umani protestare, gridare e chiedere un cessate il fuoco".
Keystone

Nuova manifestazione oggi, sabato, pomeriggio a Ginevra a sostegno del popolo palestinese. Vi hanno partecipato tra le 1'500 e le 2'000 persone, tra cui leader di La France Insoumise (LFI) Jean-Luc Mélenchon.

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La sua presenza era stata annunciata ieri da «Le Temps». E la figura di spicco della sinistra radicale francese era effettivamente presente intorno alle 15.00 davanti al Palais Wilson, la sede dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Mélenchon era accompagnato da diversi altri membri di LFI, le cui sezioni nella vicina Francia hanno sostenuto la manifestazione, insieme a varie altre organizzazioni, sindacati e gruppi di sostegno alla Palestina.

Partendo dal Palais Wilson, i manifestanti hanno marciato fino alla Place des Nations, di fronte alla sede delle Nazioni Unite, sventolando bandiere e scandendo slogan a favore della Palestina. La marcia – a cui hanno partecipato 1'400 persone secondo la polizia, 2'000 secondo Keystone-ATS – si è svolta senza intoppi.

«Un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza»

I vari oratori – sia francesi che svizzeri – hanno chiesto «un cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza», «la fine del regime di apartheid», «la fine del genocidio del popolo palestinese» e «la fine della colonizzazione della Cisgiordania».

Mélenchon è stato l'ultimo a prendere la parola. Dando le spalle alla famosa «sedia rotta» sulla Place des Nations, ha ringraziato l'ONU, e in particolare il suo segretario generale Antonio Guterres, per i suoi sforzi per «fermare il massacro». «Grazie al cielo abbiamo le Nazioni Unite – ha aggiunto-, altrimenti ci sarebbe solo la barbarie».

Arringando la folla, il leader di LFI ha sostenuto che è «nostro dovere di esseri umani protestare, gridare e chiedere un cessate il fuoco». Egli ha poi invitato «i potenti che ci governano» a rispettare il diritto internazionale e a «porre fine all'età delle armi».