Mistero spaziale Il rover Perseverance si imbatte in una «palla marziana»

AFP

4.8.2022

Cos'è questo strano oggetto fotografato su Marte? La scorsa settimana il rover Perseverance della NASA è caduto su una palla di fili aggrovigliati, che ha sconcertato gli esperti.

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«Ci sono molte incertezze», ha detto un portavoce della NASA all'AFP.

Ma la spiegazione più plausibile è in realtà piuttosto semplice: secondo alcune ipotesi, potrebbero trattarsi di pezzi della fune che collegava il rover al paracadute che serviva a rallentarne la discesa durante il suo atterraggio. Oppure a quella che lo accompagnava negli ultimi metri (tappa detta «skycrane»).

Perseverance si è già trovata più volte faccia a faccia con l'equipaggiamento che le ha permesso di atterrare su Marte. A giugno, un'altra foto mostrava quello che a prima vista sembrava un foglio di alluminio, incastrato tra due pietre rosse. Si trattava in realtà di un pezzo di isolamento termico della fase di discesa (usato per lo «skycrane»).

«Si può presumere che questi piccoli frammenti di detriti siano stati spostati dal vento dopo l'atterraggio», ha commentato il portavoce della NASA. E probabilmente sono ancora in movimento: pochi giorni dopo la foto dei fili, il rover è tornato nello stesso posto, ma i fili erano scomparsi.

Queste immagini sono state catturate dal rover nel delta di un antico fiume, che gli scienziati ritengono sia sfociato in un enorme lago miliardi di anni fa, e dove Perseverance cerca tracce di vita antica.

Lo scudo è esploso

Ora invece del lago c'è il cratere Jezero, dove il rover è atterrato nel febbraio 2021. È stato in questo cratere che ha potuto fotografare, ad aprile, il paracadute stesso.

Il piccolo elicottero a bordo del viaggio, chiamato Ingenuity, dal canto suo ha catturato immagini ancora più impressionanti in volo: non solo il paracadute, ma anche lo scudo posteriore che conteneva quest'ultimo prima del suo dispiegamento.

Lo scudo appare pesantemente danneggiato dall'impatto subito al suolo, dopo aver compiuto la sua missione. La decifrazione di queste immagini può «aiutare a consentire atterraggi più sicuri in futuro», ha commentato la NASA al momento.