InnovazioneIl traffico urbano nelle città del futuro si sposterà in aria
dpa
22.3.2019
Dopo aver messo un punto sul più grande aereo da trasporto passeggeri del mondo, Airbus vuole lanciarsi sui piccoli apparecchi. Così, lo spazio aereo al di sopra della Baviera si sta trasformando in una regione in cui si testa il traffico urbano di domani.
Quando, all'inizio degli anni Ottanta, Hollywood immaginò come sarebbe stato l'anno 2019, all'epoca lontano, nel film «Blade Runner», le automobili volanti non mancavano all'appello. Benché esse non facciano ancora parte del nostro quotidiano, nella regione di Ingolstadt, quello che finora è stato un classico della fantascienza diventerà quasi realtà nei prossimi mesi. Airbus vuole infatti testare a breve dei taxi aerei.
Il «Demonstrator» del futuro
Il costruttore aeronautico europeo, che ha annunciato soltanto alcune settimane fa la fine dell'A380, l'aereo da trasporto viaggiatori più grande del mondo, ha svelato di considerare quello dei piccoli apparecchi volanti uno dei mercati del futuro. Come fatto d'altra parte anche dalla concorrente Boeing. Soprattutto nelle grandi città, i taxi aerei dovrebbero rappresentare, tra alcuni anni, un'alternativa a quelli su gomma, così come agli autobus e alle metropolitane. «Consideriamo interessanti la loro struttura e il loro funzionamento», ha confermato Gregor von Kursell, portavoce di Airbus.
Lunedì 18 marzo, di fronte ad alcune centinaia di curiosi, il gruppo ha presentato per la prima volta il suo CityAirbus, sulla piazza del municipio di Ingolstadt. «L'aspetto è simpatico, ora non gli resta che volare», ha commentato il ministro federale dei Trasporti tedesco Andreas Scheuer (CSU), facendo riferimento all'apparecchio disegnato dall'azienda e battezzato «Demonstrator». Scheuer ha sottolineato come tale nuova tecnologia non porterà con sé solamente divieti ma anche e soprattutto opportunità.
Nessun sorvolo di zone abitate
Ingolstadt è una delle regioni-modello dell'iniziativa «Urban Air Mobility» lanciata dall'Unione europea, con la quale si prevede di mettere a punto droni da trasporto passeggeri per le aree urbane. In un primo momento, tuttavia, il mini-Airbus a motore elettrico, dotato di quattro posti e di quattro doppi rotori, decollerà soltanto su un sito di test nei pressi di Manching, dove le sperimentazioni pratiche dovrebbero cominciare a metà del 2019. Per ora, il sorvolo di zone abitate non è possibile, dal momento che al mezzo non è stata concessa alcuna autorizzazione, ha spiegato Gregor von Kursell.
Il nuovo taxi aereo è stato costruito nel corso degli ultimi due anni presso la fabbrica di elicotteri della Airbus a Donauworth, nel distretto della Svevia. Da parte sua, la Boeing ha già effettuato un primo volo di prova negli Stati Uniti con un prototipo di taxi aereo a motore elettrico autonomo. Il colosso dell'aviazione ha tuttavia fatto capire che prima di arrivare alla messa a punto finale di questo genere di apparecchi occorre aspettarsi una fase di transizione.
«Dal laboratorio al cielo»
Detto ciò, oltre all'industria aerospaziale, anche il settore dell'automobile intravede opportuità future nel comparto dei taxi aerei. «Si tratta di qualcosa che stiamo immaginando», ha dichiarato Sandra Courant, addetta stampa della Federazione tedesca dell'industria automobilistica (VDA).
La Daimler, ad esempio, ha investito nella start-up Volocopter, che - come nel caso di Airbus - immagina un traffico urbano aereo regolare dagli aereoporti situati nelle periferie verso i centri delle città.
L'aeroporto di Francoforte sta attualmente testando un progetto di questo tipo proprio con la Volocopter. «Vogliamo portare droni e taxi aerei dal laboratorio al cielo», ha dichiarato Andreas Scheuer alla fine di febbraio, in occasione del lancio di un programma di finanziamento da 15 milioni di euro avviato dal suo ministero. I nuovi apparecchi volanti dovrebbero tuttavia essere considerati più come concorrenti del trasporto passeggeri in auto o tramite mezzi pubblici, che di quello aereo tradizionale.
Di città in città
Il CityAirbus dispone infatti di un'autonomia di circa 50 km e raggiunge una velocità massima di 120 km/h, simile a quella di un'automobile. «Questi apparecchi non dovrebbero verosimilmente poter volare di città in città», spiega Gregor von Kursell.
Il termine «taxi aereo» può allo stesso modo trarre in inganno, poiché non si tratta di un vero e proprio taxi, prosegue il portavoce. Il CityAirbus percorrerà probabilmente solo degli itinerari fissi da un punto definito ad un altro, precisa ancora: «Non si potranno effettuare voli personalizzati».
In ogni caso, occorerà del tempo prima che questi apparecchi simili a grandi droni senza pilota possano entrare regolarmente in servizio. Airbus ritiene che una regolamentazione europea ne definirà l'impiego non prima della metà del prossimo decennio. «Soltanto a quel punto i taxi aerei potranno essere utilizzati a fini commerciali», conclude Gregor von Kursell.
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Immagine: Dukas
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