COVID-19 In Italia continua la linea dura: in 7 giorni ben 43'000 denunce

ATS

18.3.2020

Immagine d'illustrazione
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Keystone

Gente in spiaggia sorpresa a bivaccare, bar aperti, pic-nic o partitelle al parco mentre qualcuno gira persino in barca. E dal controllo delle celle telefoniche si evince che nella martoriata Lombardia ancora molti non rispettano la prescrizione di restare a casa.

Il bollettino dei divieti violati in Italia aumenta con lo stesso passo dei numeri drammatici sulla diffusione dei contagi da Covid-19.

E si moltiplicano le sanzioni: ha raggiunto le 43'000 denunce il bilancio della prima settimana di controlli, effettuati su un milione di persone dalle forze dell'ordine per il rispetto delle misure anti-coronavirus.

E in Campania arriva anche l'esercito per cercare di evitare assembramenti di cittadini in alcune zone: una misura richiesta e ottenuta dallo stesso governatore De Luca, dopo un colloquio con il presidente del consiglio Conte.

Denunciati perché in giro senza motivazioni valide

In tutta Italia la grande maggioranza delle denunce - emerge dai dati diffusi dal Viminale - riguarda cittadini che hanno infranto l'articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell'autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide.

Ad infrangere la norma sono stati oltre 8mila 'furbetti', il numero maggiore dal varo dei divieti, mentre altri 204 avevano invece reso falsa attestazione al pubblico ufficiale. Il primo giorno i denunciati erano stati poco più di duemila, per poi raddoppiare già nel secondo giorno fino a toccare quota settemila nel terzo giorno.

Sempre più persone 'pizzicate' in giro dalle forze dell'ordine, ma anche maggiore capillarità e severità nei controlli. Anche per questo si preannuncia un'ulteriore stretta, con misure più stringenti, che potrebbe arrivare proprio in queste ore.

Alcuni esempi particolari

Da Nord a Sud, senza distinzione, sono ancora tante le persone che infrangono le regole. A Casale Monferrato, nell'Alessandrino, i carabinieri hanno interrotto la scampagnata di un'intera famiglia di 12 persone. Su una spiaggetta di Portici, alle porte di Napoli, in sette si intrattenevano con tavolino e sedie.

Ma c'è anche chi, proveniente dalla 'zona focolaio' di Lodi, era in gita in mare dopo essere sbarcato in Sardegna qualche giorno prima dell'introduzione delle restrizioni: all'uomo è stato imposto l'isolamento fiduciario sulla sua barca.

Segnalazioni anche dai cittadini

A supportare i controlli delle forze dell'ordine sono anche i cittadini, pronti a segnalare al telefono i trasgressori che scendono in strada o postano pericolose bravate sui social. A Caserta un 25enne in un supermercato sputava sulla frutta nei cesti.

La denuncia è arrivata dopo alcune segnalazioni: nel filmato, diffuso su Instagram, si vedeva il 25enne che, dopo essersi tolto la mascherina, sputava sulla frutta esposta mentre in sovraimpressione appariva la scritta "infettiamo".

Anche a Palermo alcune verifiche sono scattate dopo un esposto: in un video postato su Fb un gruppo di persone festeggiavano e ballavano nel canile municipale, senza rispettare le distanze.

Non rispettati nemmeno i divieti di apertura

Non solo irresponsabili in giro, ma anche alcuni commercianti aperti che infrangono la chiusura imposta dal decreto: nelle ultime ore i titolari denunciati sono stati 154, a 33 esercizi è stata sospesa l'attività.

Che il momento sia teso lo si capisce anche dagli episodi segnalati davanti ai supermercati, dove spesso si verificano liti tra chi viene accusato di non rispettare la fila o di non mantenere le distanza di un metro dagli altri.

In Campania a presidiare il territorio per il rispetto delle regole sarà anche l'esercito. "Vi sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza", ha detto il governatore De Luca, che da giorni chiedeva la presenza dei militari, così come altre istituzioni locali nel resto del Paese. Le prime pattuglie di militari sono state schierate in strada anche a Trieste, al confine con la Slovenia, per controllare l'autocertificazione.

E nel Lazio, con un'ordinanza, già si è corso ai ripari anticipando la possibile nuova stretta in arrivo. Nella regione sono già previsti orari dei supermercati compressi (dalle 8,30 alle 19 tutti i giorni e la domenica chiusura alle 15) e vietati i lunghi spostamenti per andare a fare acquisti.

Ma non basta. La sindaca di Roma. L'assessore lombardo al Welfare chiede venga contingentato il numero dei passeggeri sui bus. E in serata la ministra dei trasporti Paola De Micheli ha firmato, insieme al Ministro della salute, un decreto che prevede un'ulteriore stretta nei servizi di trasporto ferroviario e marittimo, compreso Stretto di Messina. Il senso civico della maggioranza non basta. E la libertà di movimento si restringe.

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