CriminalitàSono, quasi, tutte in Messico le città dove si uccide di più al mondo
SDA
4.9.2023 - 19:28
Cinque amici d'infanzia, tutti tra i 19 e i 22 anni, sequestrati, costretti a torturarsi tra loro e poi assassinati. Il brutale omicidio dei ragazzi di Lagos de Moreno, che il mese scorso ha riempito le pagine dei giornali in Messico, è solo uno dei tanti episodi di violenza che da oltre 16 anni sconvolgono il Paese centroamericano e che finora hanno causato oltre 400 mila morti e 111 mila dispersi.
Keystone-SDA
04.09.2023, 19:28
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Adesso anche le statistiche sembrano confermare una triste realtà: nove delle dieci città dove si uccide di più al mondo sono messicane, secondo la classifica dell'organizzazione no-profit World of Statistics.
In cima alla lista, con 181,9 omicidi ogni 100 mila abitanti, si trova Colima, capoluogo dell'omonimo Stato centro-occidentale. Con l'eccezione dell'americana New Orleans (ottava dell'elenco con un tasso di 70,6 omicidi ogni 100 mila abitanti), anche tutte le altre città della top ten sono messicane. Nell'ordine: Zamora (177,7), CiudadObregón (138,2), Zacatecas (134,6), Tijuana (105,1), Celaya (99,6), Uruapan (78,3), Juárez (67,7) e la più turistica di tutte, Acapulco (65,6).
Il tema dell'insicurezza rientra nel dibattito politico
Il tema dell'insicurezza, legata in particolare ai cartelli della droga, è rientrato con forza nel dibattito politico, in vista delle elezioni presidenziali del 2024.
«Niente abbracci» ai trafficanti, è lo slogan di Xochitl Galvez, la sessantenne senatrice di estrazione indigena scelta dall'opposizione di centro-destra per sfidare il fronte progressista incarnato dal presidente uscente, Andrés Manuel Lopez Obrador, detto «Amlo». La sua ricetta «pugno di ferro» contro la criminalità sta facendo presa sulla gente, tanto che Galvez è in costante ascesa nei sondaggi.
Lo scorso luglio, Amlo aveva dichiarato che entro la fine del suo mandato di sei anni, gli omicidi dolosi sarebbero diminuiti fino al 20%. L'affermazione è arrivata dopo che l'Istituto nazionale di statistica e geografia (Inegi) aveva rivelato che dal 2021 al 2022 questi delitti hanno registrato una diminuzione del 10%.
Per gli esperti, tuttavia, le misure adottate finora sono ancora insufficienti e, nonostante gli sforzi profusi negli ultimi cinque anni, il Messico continua ad essere vista come una destinazione estremamente pericolosa per i turisti.
Anche per questo riprende piede tra i critici dell'attuale governo l'idea di recuperare alcune politiche dell'ex presidente Felipe Calderon, che durante il suo mandato (2006-2012) inaugurò la «guerra ai narcos», basata sulla discesa in campo dei militari.