Bilancio provvisorio Sale il numero di migranti trovati morti in Calabria: sono quasi 60

ATS / sam

26.2.2023 - 16:45

Si aggrava in modo drastico il bilancio dei migranti trovati morti domenica mattina su una spiaggia, in località «Steccato» a Cutro, nella provincia di Crotone, in Calabria, dopo che il peschereccio sul quale si trovavano si è spezzato in due. Il numero è salito ad almeno 59 vittime accertate. Fermato il presunto scafista.

26.2.2023 - 16:45

Tra le vittime ci sono anche molte donne e una ventina di bambini. Tra di essi, due gemellini di pochi anni e un bimbo di alcuni mesi. Buona parte dei cadaveri erano sparsi sulla superficie del mare, mentre altri si trovavano sulla spiaggia.

Il bilancio è però destinato ad aggravarsi. Gli 80 superstiti trovati sulla spiaggia (provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria) hanno infatti raccontato ai soccorritori che sull'imbarcazione su cui viaggiavano, un caicco, ossia un grosso barcone di legno, erano almeno in 250. Ma c'è incertezza, dal momento che i migranti non parlano inglese ed è difficile la comprensione.

Ventuno di loro sono stati portati nel pronto soccorso dell'ospedale di Crotone, mentre gli altri sono ancora sul posto in attesa di essere trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, a pochi chilometri dal luogo della tragedia.

Le ricerche proseguiranno nelle prossime ore anche con l'impiego di un team di sub e con mezzi aeronavali delle forze di Polizia.

Intanto è stato fermato il presunto scafista, gravemente indiziato. Si tratta di un cittadino di nazionalità turca. Al vaglio degli investigatori anche la posizione di un secondo presunto scafista.

L'imbarcazione era partita 4 giorni fa dalla Turchia

Un'ipotesi degli inquirenti è che l'imbarcazione si sia spezzata a riva, quando le persone che erano a bordo stavano già scendendo. Un'altra possibilità è che il peschereccio con a bordo i migranti si sia arenato su una secca che dista un centinaio di metri dalla battigia. Una volta ferma, la nave si sarebbe capovolta, a causa della forza del mare, andando in mille pezzi.

Un ammasso di legni è infatti tutto quello che resta del barcone, che era partito 4 giorni fa da Izmir, in Turchia ed era stato individuato per la prima volta nella serata di ieri da un aereo di Frontex in pattugliamento a circa 40 miglia dalle coste calabresi.

Immediatamente è partita la segnalazione ai soccorritori e sono usciti in mare una motovedetta e un pattugliatore della guardia di Finanza. Le condizioni proibitive del mare non hanno però consentito di raggiungere il barcone e i due mezzi sono dovuti rientrare per non mettere a repentaglio la sicurezza degli equipaggi.

Lo strazio dei superstiti al naufragio

Piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, i migranti superstiti del naufragioa, che sono stati portati nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.

Hanno tolto i vestiti bagnati e sono avvolti da coperte, riuniti, con lo sguardo fisso nel vuoto, in una delle sale del centro di accoglienza, accomunati dal dolore e dalla disperazione. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova più.

Qualcuno si alza quando passa il fuoristrada della Capitaneria di porto di Crotone su cui sono stati caricati i corpi delle vittime per essere portati in un gazebo improvvisato. Tra i morti ci sarebbe anche una coppia di gemelli.

Nel centro di accoglienza è stata attivata un'equipe di psicologi della Croce rossa. Gli psicologi stanno anche assistendo i 21 feriti che sono stati portati nell'ospedale di Crotone. Anche qui nessuno parla, almeno per il momento. Il dolore è troppo intenso.

ATS / sam