SanitàLa carenza di infermieri è pronta ad esplodere in Italia, per prima in Lombardia
SDA
18.5.2024 - 19:18
«Una bomba ad orologeria». Così il sindacato italiano degli infermieri Nursing Up definisce la situazione di carenza del personale che «è pronta ad esplodere nei mesi estivi». Tra le regioni più in difficoltà, al primo posto ci sono Lombardia, dove si assiste a una fuga degli infermieri in Svizzera, e Campania, con i pronto soccorso in tilt.
18.05.2024, 19:18
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È quanto emerge da un'indagine del sindacato, che evidenzia come nelle regioni più interessate dal fenomeno si viaggi con un media di dodici-tredici pazienti in gestione per ogni infermiere. «Una media – osserva – che va ben oltre quella di massimo sei pazienti per avere una sanità di qualità».
Mentre i concorsi per infermieri finiscono per lo più deserti per le magre offerte economiche, sottolinea la ricerca, «si rischia il taglio di almeno il 10% dei posti letto a causa dei deficit di organico. Alcuni reparti potrebbero essere accorpati se non addirittura chiusi. In pericolo le aree di emergenza-urgenza».
E, sempre in estate, «si prevede almeno il 30% in più di afflusso dei pazienti nei pronto soccorso, che non sarà assolutamente gestibile dal personale ridotto all'osso presente nelle strutture sanitarie da Nord a Sud. Le ferie degli infermieri potrebbero saltare».
«Si rischia da qui a breve un vero tracollo»
«In questo momento, nell'occhio del ciclone – spiega il presidente di Nursing Up, Antonio De Palma – ci sono realtà come l'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) di Lecco, quotidianamente alle prese con la fuga di professionisti verso la Svizzera. L'azienda sanitaria lecchese avrebbe una necessità immediata di 400 infermieri. Scendendo al sud, c'è il caso della Campania, dove accanto alle croniche emergenze di realtà da sempre in difficoltà, emergono situazioni a dir poco "esplosive"».
«Nelle province della Lombardia più vicine alla Svizzera, in particolar modo nell'area sanitaria di Lecco, ma anche nel territorio di Como, ovvero nell'Asst Lariana si rischia da qui a breve un vero tracollo», spiega il sindacato.
«I posti letto, già numericamente limitati, potrebbero essere ulteriormente ridotti del 10% per garantire un minimo di ferie e turnazioni dignitose ai pochi infermieri rimasti, mentre si rischiano chiusure di reparti nevralgici e pronto soccorso con accessi decisamente oltre il limite».